L’Italia parte oggi con la terza dose dei vaccini: si comincia con le persone immunocompromesse, trapiantati e malati oncologici con determinate specificità. In tutto sono circa tre milioni di pazienti. Terza dose al via in una situazione epidemiologica nazionale sostanzialmente stabile, con in 24 ore 3.838 nuovi positivi e 26 vittime.
In realtà si dovrebbe parlare di una dose aggiuntiva a completamento del ciclo vaccinale primario di 2 dosi, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Si somministrerà almeno dopo 28 giorni dalla seconda, e il prima possibile se tale lasso di tempo è già trascorso. I vaccini sono quelli a mRna (Pfizer e Moderna). Dieci le categorie destinatarie di questa dose addizionale. Poi verranno le dosi booster per chi, a distanza di tempo, o forse per via delle varianti, ha bisogno di una dose di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria come over-80, residenti nelle Rsa e sanitari. Questa da somministrarsi a 6 mesi dall’ultima dose.
I casi di contagio e di malattia grave calano “sostanzialmente” con la terza dose Pfizer. Lo sottolinea uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del ministero della salute israeliano. Il tasso di infezione, rileva, almeno 12 giorni dopo il ‘booster’, è inferiore di “11,3 volte” rispetto alle due dosi mentre “il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5” volte. Lo studio è stato condotto dal 30 luglio al 31 agosto su 1,13 milioni di over60 che avevano completato l’immunizzazione 5 mesi prima, divisi in due gruppi: quelli cui è stato somministrata la terza dose e quelli che ne hanno ricevute due.