ROMA – Se la tosse nei bambini dura per più di 4 settimane potrebbe essere pericolosa. La tosse colpisce il 10% dei bimbi e oltre ad essere il sintomo di infezioni respiratorie potrebbe nascondere patologie più gravi.
La Sipo, Società italiana di pediatria ospedaliera, avvisa i genitori e sottolinea che la tosse è causata soprattutto dalle infezioni
“Senza però dimenticare che la tosse può essere anche sintomo di alcune più serie malattie”.
Il Corriere della sera riporta le parole di Ahmad Kantar, direttore dell’Unità operativa di Pediatria degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi e presidente del Congresso Sipo del 2014, che spiega:
“«La tosse può indicare condizioni estremamente diverse, da quelle più banali fino a patologie gravi a carico delle vie aeree o del polmone. A fronte di un bambino con tosse persistente- prosegue l’esperto- il principale interesse del medico è individuare la causa, al fine di impostare un’adeguata terapia. Le preoccupazioni dei genitori sono invece più rivolte a quelli che sono i potenziali effetti della tosse sul loro bambino (disturbi del sonno, pericolo di soffocamento)»”.
E aggiunge:
“«A ciò si aggiunge il ricorso a rimedi naturali e farmacologici non sempre adeguati. Le cause di tosse cronica nell’infanzia sono infatti significativamente diverse da quelle in età adulta ed è perciò necessario un approccio diagnostico e terapeutico differente»”.
Quali sono allora i passi da fare per determinare se la tosse sia un malanno di stagione o una patologia cronica? Kantar spiega:
“«Oltre all’anamnesi e a un approfondito esame obiettivo, la radiografia del torace e la spirometria sono generalmente necessari per escludere/individuare alcune cause di tosse. L’età di esordio, il momento di comparsa, la durata, il decorso e i sintomi associati alla tosse sono tutti elementi chiave utili per la diagnosi»”.
Anche il tipo di tosse va valutato:
“«Alcuni tipi di tosse hanno una natura caratteristica e, in ogni caso, la presenza di una tosse umida o produttiva è sempre anormale. Questo è un punto specifico per sospettare una condizione polmonare potenzialmente più seria. Alcuni soggetti hanno però la tendenza a sviluppare ipersensibilità del reflesso della tosse e conseguentemente ad ogni infezione virale, condizione che può perdurare per molte settimane. Non solo»”.
Non solo le infezioni respiratorie possono provocare la tosse, sottolinea Francesco Paravati, presidente nazionale della Sipo:
“«La tosse nel bambino dovrebbe essere trattata in base all’eziologia specifica e nessuna evidenza supporta l’uso di farmaci sintomatici o un approccio empirico basato sulle tre principali cause di tosse nell’adulto quali reflusso gastroesofageo (rge), asma e gocciolamento rinofaringeo (post-nasal drip syndrome). E’ quindi importante sottolineare che i bambini con tosse cronica devono essere valutati attentamente dallo specialista utilizzando protocolli specifici per l’eta’ pediatrica e che la conoscenza della fisiopatologia delle diverse condizioni che causano tosse cronica è indispensabile per fare una diagnosi corretta e per prescrivere un trattamento appropriato»”.