Troppo sale può portare a una morte precoce: lo studio sui decessi prima dei 75 anni FOTO ANSA
Aggiungere troppo sale alle pietanze potrebbe comportare una morte precoce: è quanto emerge da uno studio della Tulane University a New Orleans, Louisiana. Come riporta il Daily Mail, per circa 10 anni i ricercatori hanno esaminato i dati della UK Biobank di 501,379 persone. I risultati hanno mostrato che coloro che aggiungevano sempre una dose extra di sale ai pasti avevano il 28% di probabilità in più di morire prima di compiere 75 anni, rispetto a chi non lo aggiungeva mai o raramente.
Durante un follow-up medio di nove anni, sono stati registrati circa 18.474 decessi prematuri (di età inferiore ai 75 anni). Circa tre persone su 100 di età compresa tra 40 e 69 anni muoiono prematuramente. Nuovi calcoli per lo studio, pubblicati sull’European Heart Journal, indicano che una persona su 100 che aggiunge più sale al cibo potrebbe morire giovane.
L’eccesso di sale conduce alla ritenzione idrica nel sangue che aumenta la pressione sanguigna. Ciò può, successivamente, accrescere il rischio di infarto o ictus. Le malattie cardiache e gli ictus due dei più grandi killer, nel Regno Unito uccidono circa 160.000 persone all’anno, il bilancio delle vittime americane è di circa 887.500.
Le linee guida del SSN britannico affermano che gli adulti non dovrebbero assumere più di 6 g di sale al giorno. I bambini ancora meno.
Gli esperti sottolineano che il sale “nascosto” negli alimenti rischia di farne assumere più di quanto ci si renda conto. I ricercatori hanno deciso di prendere in considerazione l’aggiunta di sale a tavola perché valutarne l’assunzione complessiva è difficile a causa degli alti livelli presenti nelle diete quotidiane.