Ospedale Cardarelli Napoli, i 21 sanitari contagiati avevano già ricevuto vaccino anti Covid (foto Ansa)
Entro la fine del 2021 arriverà il vaccino Covid anche per i più piccoli. Almeno questa è la speranza. Viola Giannoli di Repubblica, interpellando tutte le case farmaceutiche coinvolte, ha tracciato il quadro della situazione.
Il vaccino per i più giovani, sempre targato Pfizer-BioNTech, è nella cosiddetta fase 3 (l’ultima prima della produzione). Le prime dosi potrebbero essere pronte per la fine dell’anno.
“Stiamo, inoltre, lavorando – dicono da Pfizer Italia – con le autorità regolatorie per sviluppare un piano per valutare il nostro vaccino nella popolazione pediatrica”.
Prima arriveranno certezze scientifiche, “prima si potranno vaccinare bambini e ragazzi e prima – aggiungo da Pfizer – saremo in grado di determinare se la vaccinazione dei bambini potrebbe rivelarsi un’importante strategia di salute pubblica per prevenire la diffusione del virus”.
Anche Moderna ha dato il via alla sperimentazione sui ragazzi.
Proprio la scorsa settimana il Texas center for drug development ha celebrato la prima dose somministrata a un ragazzo volontario con un post su Linkedin.
“I volontari saranno monitorati per 13 mesi – ha dichiarato Sarah Hasan, ricercatrice del Dm clinical research del Texas – e sosterranno diverse visite di follow up con i medici”.
La sperimentazione del vaccino AstraZeneca-Oxford invece ancora non è iniziata perché “è stato deciso che l’arruolamento dei bambini in uno specifico trial sarebbe cominciata solo una volta raccolti dati sufficienti su sicurezza ed efficacia del vaccino e su una forte risposta immunitaria negli adulti”.
Vaccino Janssen di Johnson & Johnson: “Sono in corso le attività preparatorie per estendere i nostri trial clinici di Fase 2 agli adolescenti tra i 12 e i 17 anni – rispondono – Il nostro candidato vaccino sarà inizialmente testato in un piccolo numero di adolescenti”.
Ancora ferma anche ReiThera che ha fin qui arruolato nello studio clinico di fase 1 volontari maggiorenni.
“È da notare comunque – spiega l’azienda – che vaccini basati su vettori adenovirali sia umani che di scimmia sono stati comunque già valutati in bambini e persino in neonati con buoni risultati di tollerabilità e immunogenicità in studi clinici per altre indicazioni vaccinali (ad esempio la malaria)”.
Fermi ai maggiorenni anche Sanofi/Gsk. Ma l’azienda francese “riconosce l’importanza di proteggere anche i ragazzi e i bambini e inizierà l’analisi su questa fascia di età una volta arrivati alla fase 3”.
Viola Giannoli ha poi sentito Elena Bozzola, pediatra del Bambino Gesù.
Secondo la pediatra “la prorità è vaccinare tutte le persone che stanno attorno ai bambini proteggendoli così anche se in via indiretta. E insistere sulla sicurezza di gregge: ognuno deve fare la sua parte controllando che anche i bambini sopra i 6 anni usino correttamente le mascherine anche quando invitano gli amichetti a casa, si lavino spesso le mani, non si assembrino ai parchi gioco” più che dentro la scuola che Bozzola considera un “luogo molto più sicuro e controllato di altri”. (Fonte: La Repubblica)