Gli Usa accusano AstraZeneca che sul vaccino potrebbe avere incluso dati “obsoleti” nell’informativa inviata alle autorità americane. Il riferimento è relativo ai dati inviati durante le sperimentazioni del vaccino anti Covid condotte negli States. Lo ha reso noto lunedì sera l’Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie citando le preoccupazioni di un consiglio di monitoraggio.
Vaccino AstraZeneca, le accuse Usa
AstraZeneca quindi potrebbe aver incluso informazioni obsolete dalle sperimentazioni e fornito, dunque, una visione incompleta sull’efficacia dei dati. E’ quanto sostiene il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAD) in seguito alla diffusione dei dati del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese in base ai quali, nella prevenzione dei casi sintomatici, sarebbe efficace al 79%.
Il consiglio di monitoraggio, ha reso noto in un comunicato l’Istituto nazionale per le malattie infettive e le allergie, “ha espresso la preoccupazione che AstraZeneca possa avere incluso informazioni obsolete da quello studio. Informazioni che potrebbero avere fornito una visione incompleta dei dati sull’efficacia” del suo vaccino. Per lo sviluppo del vaccino AstraZeneca, gli Usa hanno fornito finanziamenti per oltre un miliardo di dollari.
La replica di AstraZeneca agli Usa
AstraZeneca ha poi annunciato che “entro 48 ore” fornirà agli Usa altri dati sul su vaccino anti-coronavirus. In un comunicato la società farmaceutica ha spiegato di aver utilizzato dati risalenti a un periodo antecedente il 17 febbraio per risultati delle sperimentazioni cliniche negli Stati Uniti e di voler mettersi in contatto “immediatamente” per fornire al Data and Safety Monitoring Board “informazioni più aggiornate possibile”.
Intanto in Italia arrivano un milione di dosi Pfizer
Un milione di nuove dosi del vaccino Pfizer in Italia e il governo è pronto ad aiutare le regioni che stanno avendo più difficoltà nell’organizzazione delle vaccinazioni. Si va infatti a rilento soprattutto sull’immunizzazione degli over 80, che è ferma al 40% circa del totale. Fascia che, come dimostra lo studio dell’Ists sugli effetti del vaccino nelle Rsa, ha un impatto fondamentale sulla riduzione di casi e decessi.
L’incidenza ha raggiunto nell’ultima settimana di febbraio e nelle prime due di marzo valori sovrapponibili o inferiori a quelli di ottobre (0,6%). In controtendenza rispetto all’andamento dell’epidemia, mentre i decessi sono passati dal picco nella settimana 9-15 novembre, con circa l’1.3% dei residenti, allo 0,6%
Un’accelerazione alla campagna vaccinale
Con queste nuove dosi di Pfizer si proverà a correre anche se sembra ormai chiaro che non verranno mantenute le previsioni indicate nel piano del ministero della salute per il primo trimestre. Entro fine marzo l’Italia disporrà infatti di 14 milioni di dosi, quasi un milione e settecentomila in meno di quanto previsto. Il lotto del siero dell’azienda statunitense è il più consistente finora spedito in Italia, distribuito in 214 strutture sanitarie in tutto il paese.