
Virus Marburg (parente Ebola), muore un uomo in Guinea: 155 persone in isolamento per tre settimane
In Guinea, dopo la morte di un uomo a causa del virus Marburg (parente del virus dell’Ebola) rimangono in isolamento per tre settimane, 155 persone entrate in contatto con il paziente. Ad annunciarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiungendo che le persone sono in quarantena presso le proprie abitazioni, a distanza dagli altri familiari, e vengono monitorate quotidianamente da un’equipe medica per verificare la presenza di eventuali sintomi.
L’infezione, come spiega il Sun provoca una grave febbre emorragica simile a quella del virus Ebola, con una mortalità che arriva fino all’88%. E’ il primo caso in Africa Occidentale e il timore è che il virus continui a diffondersi.
Il paziente è morto a Gueckedou, nel sud-est della Guinea, la regione all’origine dell’epidemia di Ebola nel 2014-16, nell’Africa occidentale. La più mortale della storia e che quest’anno ha visto una breve recrudescenza del virus.
Virus Marburg rilevato per la prima volta nel 1967
Il virus di Marburg è stato rilevato per la prima volta nel 1967 sia a Marburg che a Francoforte in Germania e a Belgrado, in Serbia.
L’epidemia è stata collegata ai laboratori che utilizzavano scimmie verdi africane importate dall’Uganda. Ma come si trasmette l’infezione alle persone? Colpa dei pipistrelli della frutta. La diffusione avviene attraverso i fluidi corporei.
Il virus Marburg si manifesta in maniera repentina, con malessere generale, forte mal di testa, dolori addominali, vomito, diarrea e febbre alta. I primi segni emorragici compaiono solitamente entro una settimana dal contagio.
Oms: “Virus Marburg una delle dieci malattie prioritarie”
Il virus Marburg è considerato dall’Oms una delle dieci malattie prioritarie, il che significa che rappresenta “il maggior pericolo per la salute pubblica”. L’Angola ha subito la peggiore epidemia nel 2005, quando è morto il 90% delle 252 persone infette.
