Romena morta a Roma, la rabbia degli amici di Alessio Burtone: “Lei rompeva a tutti, lui arrestato come un mafioso”

Rabbia sotto casa di Alessio Burtone. Rabbia tra gli amici, ora che l’hanno visto andare in carcere ”scortato dai carabinieri come fosse un mafioso”. Una ventina di ragazzi hanno atteso da questa mattina davanti alla sua abitazione a Cinecittà, periferia sud Roma. Si sono dati il cambio ma al momento dell’arresto erano tutti lì davanti: ”Preferivo che firmasse ogni giorno ma restasse in casa invece che in carcere – ha detto preoccupato un amico – non ce la farà a stare lì. Ho paura per quello che può succedergli in carcere con tutti i romeni che ci saranno la dentro”.

E i romeni, dopo i carabinieri, sono il bersaglio delle invettive dei ragazzi. ”La donna che pulisce le scale nel condominio di Alessio è romena. Stamattina ha tolto lo striscione che diceva ‘Alessio libero’ che avevamo messo al portone – ha raccontato un altro amico – Ad Anagnina se la comandano i romeni. Sono tanti e prepotenti, altro che Alessio. Oggi un nostro amico è stato avvicinato nella metro da un gruppetto di loro che gli hanno chiesto se era anche lui romeno. Questo gli ha risposto di no e loro gli hanno intimato di andarsene”.

Poi parole anche contro il sindaco Alemanno che in questi giorni più volte ha sottolineato l’opportunità di una misura cautelare più restrittiva nei confronti di Burtone. ”Da oggi Roma non ha più un sindaco – ha detto uno degli amici di Alessio – difende i romeni in qualsiasi occasione. Alemanno è il sindaco di Bucarest”. Un’ora dopo l’arresto dell’amico, portato a Regina Coeli dai carabinieri, i ragazzi sono ancora sotto casa di Alessio in via San Giovanni Bosco. A loro non è andato giù il modo in cui è stato arrestato: ”Per un ragazzo che ha fatto uno sbaglio mandano tanti carabinieri, manco fosse un mafioso”.

”Maricica prendeva spesso il 511 e dava sempre fastidio ai passeggeri. Creava sempre un pretesto per litigare, era un’attaccabrighe”. Così un amico di Alessio Burtone ha descritto l’infermiera romena morta dopo essere stata colpita al volto due settimane fa alla stazione metro Anagnina di Roma da un pugno sferrato da Burtone. ”Tempo fa si è fatta menare – ha aggiunto – per prendersi i soldi del risarcimento. Quindi non è Alessio il pregiudicato, non è vero”.

Intanto è stato fissato per mercoledì 20 ottobre l’interrogatorio di garanzia per Alessio Burtone davanti al giudice per le indagini preliminari.

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Alessandro Avico