Dopo quella canina, arriva anche l’anagrafe dei felini. Si tratta di una banca dati informatizzata che registra i codici per l’identificazione dei gatti dotati di microchip.
Inserire il chip di riconoscimento, spiegano dall’associazione nazionale medici veterinari (Amvi) è semplicissimo: basta, infatti, una semplice iniezione sul collo e non serve alcun tipo di anestesia. Rispetto all’iscrizione all’anagrafe canina, che è obbligatoria, quella dei felini, almeno in questa fase, rimane su base volontaria.
Le stime “ufficiali”, parlano di una popolazione di gatti, nelle nostre case, compresa tra sei e otto milioni di unità. Ma si tratta di una stima certamente per difetto. Secondo l’Amvi, infatti, proprio nel 2010 c’è stato il sorpasso dei gatti ai cani. Difficile dirlo con esattezza, però, visto che mancano dati ufficiali e l’anagrafe felina è appena agli inizi.