“Anno bisesto, anno funesto”: 29 febbraio 2012 sfortunato?

ROMA – “Anno bisesto, anno funesto” recita un proverbio. Il 2012 è un anno bisestile, ma i più superstiziosi non rimarranno sorpresi: cosa ci si può aspettare dall’anno dell’apocalisse imminente annunciata dai Maya? In attesa di (presunte) disgrazie e sventure, altro non resta che l’approccio storico e scientifico al “maledetto” 29 febbraio. La Terra ruota attorno al Sole in 365 giorni, 6 ore e qualche secondo. I Romani risolsero inserendo un giorno in più prima delle Idi di marzo, che chiamavano “bis sexto die”, da cui il nome bisestile. Quelle ore e minuti in eccesso portarono però ad accumulare nel calendario giuliano circa 11 giorni in eccesso, “scomparsi” nel 1582 con la riforma del calendario voluta da Papa Gregorio Magno.

Gregorio Magno trovò il modo di ridurre l’approssimazione all’anno bisestile eliminando 3 anni bisestili ogni 400 anni, portando la durata media dell’anno a 365,2425 giorni contro i 365,25 del calendario giuliano. Accadde allora che nel 1582 si passò dal 4 al 15 di ottobre in appena 1 notte. I problemi della riforma non furono pochi: non tutti i paesi in Europa adottarono subito la riforma, esempio è la Russia in cui la “Rivoluzione di Ottobre” vede il suo anniversario il 7 di novembre. Anche gli inglesi adottarono il calendario gregoriano in ritardo rispetto agli spagnoli: William Shakespeare e Miguel De Cervantes sono morti il 23 aprile 1616, ma non nello stesso giorno. Insomma la riforma del calendario creò confusione, ma riordinò los scandire del tempo. La Svezia invece, che operò il passaggio nel 1712, ebbe un anno doppiamente bisestile con tanto di 29 e 30 febbraio.

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