Arriva il “Pasto buono” per i poveri: credit card per cibi da ritirare al bar

ROMA – Arriva la credit card per i poveri con cui ritirare gratuitamente i pasti al bar o nelle tavole calde e portarli a casa. Evitando così le mense per i poveri. L’idea è della Fondazione Qui Group (del gruppo dei buoni pasto Qui Ticket) e della Caritas, i buoni si chiamato ‘Pasto Buono in famiglia’ e verranno lanciati a breve in tutta Italia. La prima città a testare il Pasto Buono “in famiglia” sarà Genova ai primi di aprile, poi l’iniziativa dovrebbe estendersi anche ad altri comuni.
Ai comuni queste credit card costeranno non più di due-tre euro ciascuna, con un risparmio rispetto alle mense del 50-80%. Verranno consegnate a quelle famiglie che l’Istat mette sotto la soglia di povertà (in media 936 euro al mese per un nucleo familiare di due persone) e che in Italia sono due milioni e 585 mila, l’ 11,1 per cento.

Finora i volontari della Caritas di sera facevano il giro di bar, tavole calde, ristoranti per ritirare i cibi cucinati e invenduti e poi portarli nelle mense e darli da mangiare ai poveri. Con l’utilizzo di queste credit card, invece,  una persona indigente potrà evitare di recarsi nelle mense per i poveri, potrà prendere personalmente, e col massimo della riservatezza, i cibi invenduti in bar, tavole calde, ristoranti, self service e poi portarseli a casa.

Basterà consegnare al negozio la propria credit card (che è del tutto simile ad un bancomat) sulla quale saranno stati caricati i buoni pasto. In questo modo ci sarà anche un vantaggio psicologico per la persona bisognosa: non dovrà più sopportare l’imbarazzo di consumare il cibo nelle mense dei poveri e inoltre, grazie alla credit card in tutto simile a una carta di credito, non verrà più “bollata” come una persona “povera”.

Naturalmente il Pasto Buono potrà essere speso soltanto in alcune fasce orarie, a fine servizio, alle 20 per un bar, alle 14.30 per una tavola calda. Da parte sua l’esercente potrà offrire sempre la massima garanzia sulla freschezza delle sue preparazioni alimentari perché nel locale non avanza niente del giorno prima, potrà rientrare almeno del costo, potrà anche giustificare il consumo della merce negli studi di settore con un notevole vantaggio fiscale.

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luiss_vcontursi