“In pratica – spiega Berns – per determinare i sentimenti degli animali non ci si è basati sui comportamenti degli stessi, ma sull’attivazione di zone della materia grigia, comparando i dati con quanto avviene nelle persone”.
La risonanza magnetica ha così evidenziato che i cani di fronte a determinati gesti delle mani, che rappresentavano qualcosa di piacevole in arrivo per l’animale, come il ritorno a casa del padrone, hanno attivato la zona cerebrale chiamata nucleo caudato. Questa area è la stessa che si illumina nelle persone in associazione a sentimenti di piacere e gioia in anticipazione di determinati eventi.