Capaccio Paestum (Salerno): trafugati i resti dei genitori del sindaco, è giallo

PAESTUM (SALERNO), 21 MAR – ”E’ gente del posto”. Non ha dubbi il sindaco Pasquale Marino a proposito del giallo sul trafugamento dei resti dei suoi genitori, avvenuto nel cimitero comunale di Capaccio-Paestum, Comune della Piana del Sele.

A fare la scoperta erano stati nella serata di domenica 20 marzo i dipendenti comunali, intervenuti nel cimitero per domare le fiamme scoppiate all’interno dell’ufficio della struttura cimiteriale. Al loro arrivo, proprio all’ingresso del cimitero, gli operai comunali avevano rinvenuto parti della lapide appartenente alla tomba di famiglia del sindaco.

Di qui, il sopralluogo sulla tomba e la scoperta del furto delle cassette in legno che custodivano i  resti. ”Sono ancora stordito da quanto accaduto – ha spiegato il sindaco Marino – Non ho mai ricevuto minacce di qualcun genere, e dunque la notizia mi ha colto del tutto alla sprovvista. Quello che provo è un grande dolore, anche perché la memoria dei miei genitori qui a Capaccio è ancora viva. Hanno fatto solo del bene, soprattutto con chi aveva bisogno. Non posso ancora credere a quanto è accaduto”.

Le indagini, condotte dai carabinieri della locale stazione e dalla Compagnia di Agropoli, diretta dal capitano Raffaele Annicchiarico, sono intanto incentrate sui rilievi effettuati nelle scorse ore dagli uomini del Servizio Investigazioni Scientifiche di Salerno e dai quali gli inquirenti si attendono possibili passi avanti. Non si esclude, infatti, alcuna pista, da quella intimidatoria al trafugamento organizzato ai fini di un riscatto.

Tra le possibili piste, quella relativa all’approvazione del Puc, il piano urbanistico comunale, vicenda che da tempo tiene banco nel centro della Piana del Sele e che recentemente è finito in procura dopo le denunce di quattro consiglieri comunali di opposizione, tre dell’Udc e uno del Pdl, che hanno ricevuto altrettante lettere con fotocopie recanti l’immagine di un proiettile.

Del resto, un’altra pista potrebbe essere rappresentata dalla gara d’appalto relativa alle lampade votive destinate al cimitero, assegnata nelle scorse settimane, e che potrebbe aver innescato possibili rancori. E tra le ipotesi, spunta anche quella dei dipendenti del cimitero, che da qualche tempo chiedono a gran voce la stabilizzazione.

”Quello che mi sento di escludere con forza, – ha proseguito Marino – è la presenza della camorra in tutta questa storia. Lo escludo categoricamente. Ho invece la fortissima sensazione che tutta la vicenda sia opera di gente del posto. Volevano colpire me, in un modo o nell’altro, ma non mi chieda per cosa, perché non ne ho idea neppure io”.

Intanto, al sindaco è giunta la solidarietà dell’intera amministrazione comunale. ”L’aggressione alla persona ed all’ istituzione che rappresenta il nostro sindaco – si legge in una nota – non fermerà  la legittima attività di questa Amministrazione civica, sia per quanto riguarda l’azione ordinaria che quella programmatica. Eserciteremo con intatto senso di responsabilità la nostra libertà di cittadini ed amministratori, anche se siamo convinti che gli inquirenti sapranno far luce sullo spiacevole accaduto, stanando gli autori di simili atti, mirati ad indebolire l’azione amministrativa minacciando consiglieri comunali ed i vertici della maggioranza consiliare”.

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Emiliano Condò