Scambiato per un connazionale, un detenuto cinese finisce imputato al processo sbagliato

Il carcere di San Vittore

Lo hanno portato dal carcere di San Vittore al Tribunale di Milano per un’udienza, ma quello non era il suo processo: era stato ‘scambiato’ per un altro suo connazionale, un detenuto cinese

Così si è ritrovato al posto di quello che è il ‘vero’ imputato nel procedimento davanti ai giudici della ottava sezione penale a carico di un’associazione dedita alle estorsioni e al gioco d’azzardo.

A causa dell’inconveniente il processo si è bloccato per circa un’ora e mezza, dalle 14,30 alle 16, in modo da consentire agli agenti di polizia penitenziaria di riportare in carcere il cinese, Xiao Ming Chen, e prendere l’imputato, Quan Cheng.

L’errore si è verificato malgrado nell’ordine di traduzione del detenuto vengano indicate le generalità e sia presente anche una foto per il riconoscimento.

I due, aldilà dello stesso cognome, infatti, non si somigliano per nulla: uno è basso, robusto e porta gli occhiali, l’altro è magro e senza occhiali.

Dopo la sospensione, il processo a carico di 17 cinesi, la cosiddetta ‘banda bresciana’ accusata di associazione per delinquere, tentati omicidi, estorsioni, lesioni e gioco d’azzardo, è ripreso regolarmente.

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Maria Elena Perrero