Caso Claps, Restivo contro la stampa: “Mi hanno dipinto come un serial killer”

Danilo Restivo

Danilo Restivo, il principale sospettato per l’omicidio di Elisa Claps, ha parlato. In un’intervista che verrà trasmessa domenica 16 maggio dal programma di Rete 4 “Quarto grado”, Restivo, che vive a Bournemouth in Inghilterra, nega assolutamente di essere l’assassino e spiega: fino al ritrovamento del corpo, “ero convinto che Elisa fosse viva”.

Il giovane, condannato per falsa testimonianza proprio sulla vicenda Claps, punta poi il dito contro la stampa che, a suo giudizio, si sarebbe affrettata a dipingerlo come mostro e serial killer. Restivo, infatti, oltre che per l’omicidio della Claps è sospettato di aver brutalmente ucciso nel 2004 Haether Barnett, la sua vicina di casa in Inghilterra. Non solo: recentemente il suo nome è stato associato ad un’altra donna uccisa, sempre a coltellate, in Gran Bretagna, la coreana Oki Shin. Per quest’ultimo delitto, in realtà, ufficialmente c’è già un colpevole: si tratta di Omar Benguit condannato all’ergastolo per il delitto avvenuto nel 2002.

Dopo il ritrovamento del corpo della Claps, però, i legali e la famiglia di Benguit chiedono di riaprire il caso. I collegamenti tra i tre delitti, in effetti, destano qualche perplessità: l’arma del delitto non è stata ritrovata in nessuno dei casi. La Shin e la Barnett sono state entrambe mutilate e poi alla studentessa coreana l’assassino tagliò una ciocca di capelli. Sul cadavere della Barnett, invece, fu trovata una ciocca di capelli femminili di cui non è mai stata chiarita l’appartenenza. E, infine, c’è quel soprannome, “il parrucchiere” che Restivo si era guadagnato a Potenza per la sua abitudine di tagliare le ciocche di capelli alle ragazze.

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Emiliano Condò