ROMA – Il fumo sta “avvolgendo” la Cina e i costi per la salute legati alle sigarette, con 300 milioni di fumatori calcolati per il 2010, sono spaventosi: i costi complessivi del fumo si sono più che triplicati in meno di dieci anni, solo i costi sanitari diretti (per malattie legate al fumo) si sono impennati da 4,2 miliardi di dollari nel 2003 a 6,2 miliardi nel 2008. Sono alcuni dei dati emersi da un approfondito studio pubblicato sulla rivista Tobacco Control da Hai-Yen Sung dell’Università di San Francisco. I costi indiretti relativi alla perdita di produttività per malattie e decessi prematuri dovuti al fumo ammontano a 22,7 miliardi di dollari.
Secondo quanto riferito da Sung c’erano 300 milioni di fumatori in Cina nel 2010, il paese è sia il primo consumatore sia il primo produttore di sigarette nel mondo. Inoltre il tasso di persone che smettono di fumare sta scemando e si stima che un decesso su dieci avvenuto nel 2008 sia attribuibile al fumo. I due terzi di questi decessi sono dovuti al cancro, oltre un quarto a malattie cardiovascolari, oltre uno su dieci a malattie respiratorie.
Gli autori dell’analisi hanno calcolato che rispetto al 2000, i costi diretti del fumo sono aumentati del 72% nel 2003, del 154% nel 2008. I costi indiretti sono saliti del 170% nel 2003 e del 376% nel 2008. Ciò è attribuibile alla rapida crescita economica della Cina, all’introduzione di materiali medici molto costosi, all’aumento dei costi sanitari. Nel 2003 i costi complessivi del fumo sono stati di 17,1 miliardi di dollari, e sono saliti a quasi 29 miliardi nel 2008, equivalenti allo 0,7% del PIL cinese. Se non si pone un argine a questa ‘epidemia di fumatori’, i danni per la salute e i costi sanitari saranno enormi.