Strade, caserme, cimiteri, palazzi: la lista di beni dello Stato che, con il federalismo demaniale, potrebbero in parte passare agli enti locali ed esser poi venduti, è lunga. L’ha pubblicata ieri il sito dell’Agenzia del Demanio: migliaia di schede sui tanti luoghi, spesso abbandonati all’incuria, che rappresentano la storia di ogni piccola località
Sul sito manca solo l’elenco dei beni in uso alle pubbliche amministrazioni, quelli appartenenti al demanio storico-artistico, e quelli situati nelle Regioni a statuto speciale e nel Comune di Roma.
Qualche esempio: a Venezia Lido ci sono gli alloggi popolari che erano stati costruiti dopo la seconda guerra mondiale, con i finanziamenti della legge del 1947, per accogliere chi non aveva più una casa in seguito ai bombardamenti.
Allo stesso periodo risale il ricovero antiaereo sottostante il palazzo del Governo in Piazza Italia a Perugia, mentre è di qualche anno prima la ex Casa Littoria di Genova, a Geminiano.
Tra i beni presto in vendita c’è anche il Fortino San Michele di Capri, nella proprietà del principe Caracciolo, i terreni ferriferi dell’isola del Giglio, il bastione e i magazzini di san Francesco dell’isola d’Elba.
C’è poi un ex stazione di bachicoltura ad Ascoli Piceno o l’ex convento dei Domenicani a Mola di Bari (valore inventariale: oltre 2 milioni di euro).
A Catanzaro Lido c’è invece il ”Vecchio fanale distrutto”, proprio così è indicato nella sua scheda, con tanto di fotografia; questo varrebbe solo 596,63 euro anche se ”non sono prezzi di vendita – ci tengono a precisare dall’Agenzia del Demanio. Le cifre contenute nelle schede sono valori inventariali, che sono stati inseriti perché i beni sono nel conto patrimoniale e dunque deve essere assegnato a ciascuno un valore. Ma non sono valori di mercato”.
Altra precisazione: nulla di tutto questo è direttamente in vendita. Si tratta di una operazione ”trasparenza”, precisa il Demanio sullo stesso sito, ”nell’ambito delle attività propedeutiche all’attuazione del Federalismo Demaniale”. Intanto vengono resi noti; se poi troveranno una valorizzazione o comunque una diversa destinazione dall’attuale si vedrà.
Vendita vera e propria, invece, per l’ex carcere di Vigevano in Lombardia e l’ex caserma Piave in Liguria. I bandi d’asta sono stati pubblicati da qualche giorno dalla stessa Agenzia. Ma se nel primo caso la richiesta base è di poco più di 600.000 euro, per l’ex caserma di Albenga la cifra è proibitiva: si parte infatti da un minimo di base d’asta di 40 milioni.