Ashkenaziti o sefarditi, comunque “cugini”. Le due anime della diaspora ebraica partirono tutte dall’Italia

“Due ebrei, per quanto membri di comunità e storie molto diverse, sono imparentati fra loro come cugini di quarto o quinto grado, un’affinità dieci volte superiore a quella di due abitanti di Manhattan scelti a caso per strada”. A scriverlo è il New York Times e a confermarlo sono due studi diversi di università americane. Ma la scoperta è unica: gli ebrei ashkenaziti e gli ebrei sefarditi hanno origini comuni. Più precisamente, le due anime della diaspora risalgono a un unico grande ceppo che ha origine nell’Italia dell’impero romano.

Grazie ad una mappatura genetica si è scoperto che le due popolazioni di origine ebraica, quella nel nord-est dell’Europa caratterizzata dalla cultura Yiddish (ashkenaziti) e quella della penisola iberica poi dispersa con l’Inquisizione in tutto il Mediterraneo (sefarditi), hanno una comune ascendenza nella penisola italica. E’ nella Roma di Tito Flavio Vespasiano, verso il 70 dopo Cristo, che si ritrovano i due gruppi di ebrei in Italia. Poi c’è stata la divisione. Gli ashkenaziti si stabilirono nell’Europa centro-orientale fino a che la persecuzione nazista non li spinse a rifugiarsi negli Stati Uniti o a tornare in Israele; i sefarditi, cacciati dalla Spagna prima e dal Portogallo poi, tornarono in Medio Oriente (all’epoca sotto l’impero Ottomano), in Nordafrica e in Olanda.

Questa separazione delle diaspore consolidato l’idea che le due comunità, dopo secoli di mescolanza con le popolazioni dei paesi di adozione, abbiano molto poco in comune. Invece due studi, rispettivamente di Gil Atzmon e di Harry Oster pubblicato sull’American Journal of Human Genetics e di Doron Behar e Richard Villems pubblicato su Nature, dimostrano il contrario. Una mappatura del genoma della popolazione ebraica ha consentito di stabilire l’elevato grado di “parentela” tra ashkenaziti e sefarditi. Nonostante i secoli di separazione, i due ceppi hanno in comune circa il 30% di antenati europei e quasi i due terzi di progenitori mediorientali.

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Sandro