“Riaprire Lashkar Gah è un’assoluta necessità – ha affermato Cecilia Strada – riceviamo nel nostro centro chirurgico di Kabul gente che viene da lì e che si fa 700 chilometri per farsi curare. Ancora domenica scorsa sono arrivate altre scuse ufficiali a Emergency per quanto successo dalle autorità afghane. E’ giunto forte e chiaro che quell’ospedale è importante. Perché lo chiede la popolazione. Tutti gli operatori afghani che erano stati arrestati sono stati liberati tranne uno. Solo su uno di loro ci sono ancora indagini in corso ma nei suoi confronti non ci sono accuse formali”.
Secondo il presidente di Emergency, “é chiaro che in vista della riapertura dobbiamo pensare a come evitare situazioni analoghe, posto che non sappiamo ancora cosa sia successo. Non ci è chiaro chi ha portato le armi lì dentro e forse non sarà mai chiaro. Ricominceremo come abbiamo sempre fatto, cercando di prendere altre precauzioni, renderemo i nostri controlli di sicurezza più severi. Ma certo non faremo diventare il nostro ospedale una caserma. Deve restare un ospedale e non può essere militarizzato”.