L’Espresso: “In Campania arsenico e diossina nell’acqua”

ROMA – C’è diossina cancerogena nel sangue dei residenti a Napoli e a Caserta e altre 14 città a rischio della Campania; c’è troppo arsenico nell’acqua in Campania, e non mancano in alcuni Comuni i velenosi Pcb (policlorobifenili, ossia ancora diossina). ”Tuttavia i livelli di esposizione non sono tali da giustificare uno stato d’allarme sanitario”.

Sono le anticipazioni, sull’Espresso in edicola da venerdì 25 marzo, delle conclusioni del rapporto Sebiorec commissionato nel 2007 dalla Regione Campania con un investimento di 250 mila euro e avviato il primo gennaio 2008 attraverso una indagine su sangue umano e latte materno che prevedeva anche il lancio di un sito web ad hoc. Sono oltre 320mila le persone che vivono nelle zone da bonificare ”con priorità alta” – secondo il Rapporto – per la presenza di arsenico in forte eccesso a Villaricca, Qualiano, ”media presenza” a Caivano e Brusciano, mentre gli scienziati segnalano primati per il mercurio a Giugliano, e a Napoli, zona Pianura, per la diossina 2,3,7,8-Tcdd, quella più pericolosa.

Tuttavia, il rapporto sulla diossina, chiamata ‘tipo Seveso’ e associata al consumo di mozzarella e verdure, è – secondo il settimanale – ”nascosto da mesi nei cassetti della Regione Campania. E’ pronto dallo scorso dicembre ed è  frutto di studi di 115 tra scienziati e medici dell’Iss (Istituto superiore di sanità), del Cnr, del Registro Tumori, e delle Asl locali che hanno analizzato 900 campioni di sangue e 60 di latte materno. Nessuno ne ha mai parlato, e il sito non è mai entrato in funzione”..

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Emiliano Condò