I rivelatori di Alice sono stati i primi ad osservare le collisioni, avvenute all’energia di 1.380 miliardi di elettronvolt (1,38 TeV) per fascio. Alice e’ stato progettato per osservare fenomeni di questo tipo ma, come previsto, le collisioni sono state viste anche dagli esperimenti Cms e Atlas, coordinati dagli italiani Guido Tonelli e Fabiola Gianotti. ”In nottata contiamo di ottenere i primi fasci stabili”, ha detto Antinori. Ogni fascio contiene un certo numero di ”pacchetti” di ioni pesanti (ossia di nuclei di piombo spogliati degli elettroni) ed ogni pacchetto comprende 70 milioni di nuclei di piombo. In questa prima fase nell’acceleratore corrono fasci molto piccoli (ossia ”poco luminosi”), ognuno composto da due pacchetti.
”Nei prossimi giorni – ha detto ancora Antinori – contiamo di aumentare la luminosita’ e continueremo a prendere dati fino all’inizio di dicembre”, quando i pacchetti per fascio potranno essere saliti a un centinaio. ”Partiremo da misure molto semplici, per capire quante particelle sono state prodotte e come sono distribuite”. Sara’ il primo sguardo su uno stato della materia mai osservato prima. Alle temperature estreme riprodotte oggi nell’Lhc, infatti, la materia passa da una fase all’altra, come succede quando l’acqua si trasforma in vapore. Questo significa che i nuclei si sciolgono letteralmente: i quark e i gluoni, che in condizioni normali sono saldamente ancorati fra loro, si ritrovano liberi e la materia diventa un plasma, una sorta di ”zuppa primordiale” di quark e gluoni. ”Le prime misure ci aiuteranno a capire come si comporta questo sistema”, per esempio se somiglia a un gas. ”Sono misure eccitantissime – ha concluso – perche’ si tratta veramente di mettere le mani su un nuovo stato della materia”.