La ricerca, coordinata dalla Rice University di Houston (Texas) e pubblicata sulla rivista Theoretical Population Biology, precisa per la prima volta la data in cui sarebbe vissuta l’Eva Africana, la cui esistenza è stata proposta in una teoria pubblicata nel 1987 su Nature.
L’ipotesi si basava su dati di genetica delle popolazioni raccolti in tutto il mondo e dimostrava che il Dna mitocondriale dell’uomo moderno deriva da una donna vissuta circa 150.000-200.000 anni fa in Africa. Adesso lo studio della Rice University è riuscita a raggiungere una maggiore precisione nella datazione, basandosi su nuovi modelli che considerano i fattori casuali collegati alla crescita e all’estinzione delle popolazioni. ”I modelli classici che cercano di datare l’Eva Africana – osserva uno degli autori, l’esperto di statistica Marek Kimmel – non tengono conto di questi processi casuali”.