La “cricca” utilizzava il conto della segreatria di Diego Anemone per effettuare operazioni sospette. E’ l’ipotesi avanzata dai magistrati di Perugia titolari dell’inchiesta sui Grandi Eventi. Secondo quanto è scritto in un’informativa della Banca d’Italia, dal conto intitolato ad Alida Lucci sarebbero state gestite operazioni finanziarie per un totale di 300 mila euro.
La Banca d’Italia ha inviato il documento con le informazioni ai magistrati di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavernesi. Nell’informativa ci sono i riscontri effettuati in alcuni istituti di credito, che gli investigatori considerano molto interessanti.
Alida Lucci, che non risulta indagata, è considerata dagli inquirenti come uno dei prestanome di Anemone: la Guardia di Finanza aveva segnalato che nella filiale della Banca delle Marche di via Romagna a Roma, la Lucci aveva intestati “30 conti correnti, di cui 23 attualmente accesi”. Secondo i finanzieri “tale dato non appare coerente con i redditi della stessa dichiarati al fisco e con la sua posizione di dipendente dell’Impresa Anemone Costruzioni srl”.
L’ipotesi della Procura di Perugia è che i movimenti di denaro per 200-300 mila euro effettuati da Alida Lucci, possano essere collegati a qualche attività illecita. Intanto i pm di Perugia hanno ricevuto dalla Corte d’appello il via libera a svolgere rogatorie su conti all’estero: i conti in questione sono stati aperti a San Marino, e riguardano il commercialista Stefano Gazzani e l’ex commissario dei Mondiali di nuoto di Roma Claudio Rinaldi. Non sono state autorizzate le rogatorie chieste in Lussemburgo per Anemone e Angelo Balducci.
Gli inquirenti si stanno anche concentrando sulla posizione dell’ex ministro Pietro Lunardi. I pm stanno tentando di accertare se ci siano stati passaggi di denaro o di altri favori, ma anche appalti sospetti. Lunardi potrebbe essere sentito nei prossimi giorni. Intanto nei prossimi giorni dovrebbe essere nuovamente interrogato il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.