Spesso porta lei il figlio a scuola e spesso lo porta in bagno: è il racconto di una madre al “Corriere della Sera”. La donna scrive: «Caro direttore, sono la mamma di un ragazzo disabile che frequenta la seconda superiore all’Itsos «Albe Steiner» di Milano. Ecco come inizia l’anno scolastico 2010 per mio figlio affetto da tetraparesi: le ore di sostegno settimanali passano da 18 a 9; nessuno è disponibile a portarlo in bagno (perché tutto il personale è occupato in altre mansioni), così spesso mi fermo io a scuola nell’orario scolastico per aiutare la scuola ad affrontare una situazione che sembra ingestibile».
Spiega che «in provveditorato mi hanno detto che “i ragazzi crescendo devono diventare sempre più autonomi” e che in ogni caso “mancano le risorse”». La sua testimonianza arriva dopo due polemiche sui disabili a scuola: prima l’assessore all’istruzione di Chieri, Giuseppe Pellegrino che li avrebbe voluti fuori dalle classi e poi un prof del Conservatorio di Milano, Joanne Maria Pini, che avrebbe proposto la Rupe Tarpea, dove nell’antica Roma si buttavano i traditori condannati a morte.