Raffica di arresti nel barese, nelle prime ore del mattino di venerdì 5 novembre. La polizia ha infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 92 presunti affiliati a due clan mafiosi baresi.
Le organizzazioni criminali nel mirino degli investigatori fanno capo alle famiglie rivali Di Cosola e Stramaglia, che da tempo si contendono il controllo delle attività illecite a Bari e in provincia. Tra le persone arrestate vi sono boss e affiliati ai due sodalizi: tra questi il capoclan Antonio Di Cosola, a cui l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere.
I reati contestati agli arrestati variano dall’associazione mafiosa, all’associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. All’operazione hanno partecipato circa 600 agenti di polizia che hanno compiuto arresti e perquisizioni anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo (Messina), Foggia e Cerignola (Foggia).
Durante le indagini la polizia ha sequestrato circa 40 chilogrammi di sostanze stupefacenti, numerose pistole e due fucili mitragliatori Kalashnikov. Oltre al boss Antonio Di Cosola (già detenuto), il provvedimento restrittivo è stato notificato ai due capiclan della famiglia Stramaglia, in ‘guerra’ con i Di Cosola: Michele Stramaglia (figlio del boss Michelangelo, ucciso in un agguato nel 2009) e Giuseppe Barbetta.
Le famiglie Di Cosola e Stramaglia sono state protagoniste negli ultimi anni di numerosi episodi di sangue legati al controllo esclusivo dei traffici di droga sul territorio. Tra gli episodi contestati vi sono anche estorsioni ai danni di imprenditori edili e di titolari di frantoi oleari, incendi e numerosissimi episodi di spaccio di droga.
Nel corso delle indagini gli uomini della squadra mobile, diretti da Fausto Lamparelli, sono riusciti a monitorare anche diversi episodi di sangue. Tra questi l’omicidio del presunto affiliato al clan Stramaglia Martino Salatino (compiuto nell’agosto del 2008): per il delitto sono già stati condannati in primo grado a 30 anni di reclusione Antonio Foggetti e Giulio Martino e sono state sequestrate le due pistole utilizzate per compiere il delitto.
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