La marea umana a Lampedusa, quanto costa l’allarme immigrazione

ROMA – Un fenomeno da dieci miliardi di euro, da 45 euro al giorno a persona: c’è chi la chiama emergenza, chi evoca persino l’apocalisse, chi ha paura delle epidemie, chi vuole solo un piano per le migliaia di migranti approdati a Lampedusa. L’Italia, tra le sei navi messe in mare per svuotare l’isola e trasferire altrove i clandestini e il piano alternativo di respingimenti di massa, non sa che fare e prova a fare i conti.

Tra kit di sopravvivenza, assistenza alimentare e le spese per il personale i costi aumentano. Solo per quest’anno il pacchetto per il controllo dei flussi migratori, la vigilanza delle frontiere e l’identificazione dei clandestini era di 460 milioni di euro.

A questa cifra si è aggiunta la spesa della Croce rossa, altre voci del Viminale per un totale di altri 20 milioni secondo quanto scrive Oscar Giannino sul Messaggero. L’Ue dà 12 milioni in due anni per i rimpatri e 3 milioni circa per i profughi con diritto d’asilo.

Passando ai costi pro-capite se il minimo per ogni migrante nei centri di identificazione è 45 euro a persona, nei cpt, i centri di permanenza temporanea potrebbe arrivare anche fino a 180 euro secondo un calcolo fatto dai sindacati di polizia.

Ultima voce in elenco è quella dell’espulsione e dei rimpatri, compresi di viaggi.

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