Melania messa a tacere da qualcuno, ipotesi delitto di gruppo. Il giallo dello scontrino accanto al corpo

ASCOLI – Melania è stata messa a tacere per sempre e per mano di qualcuno che non voleva che la donna sollevasse un caso o uno scandalo nella zona di Ascoli. Gli assassini secondo gli investigatori, almeno a quanto ricostruisce Meo Ponte su Repubblica sarebbero così tornati sul luogo del delitto.

Tra gli indizi che potrebbero portare a una svolta del delitto avvenuto nella pineta di Ripe di Civitella ci sono annche due scontrini: uno del 18 aprile, quando è scomparsa la donna e l’altro il giorno successivo. Forse proprio quest’ultimo sarebbe caduto dalla tasca di qualcuno tornato sul luogo della morte di Melania. E per fare cosa? Un depistaggio?

Il tramite delle informazioni, vere o presunte, che avrebbero portato alla morte della donna sarebbe stata un’amica di cui per ora non è nota l’identità.

“Lunedì 18 aprile, saputo delle sue intenzioni di svelare (almeno ai familiari) il segreto tanto gelosamente custodito, sarebbe stata avvicinata nel parco di Colle San Marco da qualcuno che conosceva bene e di cui si fidava. Un qualcuno a cui era stato affidato il compito di convincerla a tenere la bocca chiusa”, scrive Meo Ponte.

Secondo il rapporto inviato alla Procura di Teramo Melania ha lottato con il suo assassino per diversi minuti. “La vittima ha riportato numerose ferite su mani e braccia” ha scritto il medico Antonio Tagliabracci che sul corpo della donna che ha 32 tagli: “Tutti non letali e inferti con una lama piuttosto corta incapace di arrivare in profondità”. Inoltre l’autopsia ha anche rivelato che ci sarebbero tracce di trascinamento.

Chi sono gli assassini? Quanti sono? Ancora sono rimasti tanti dubbi.Spunta pèerò l’ipotesi del delitto di gruppo e vengono insistentemente sentite due persone loltre al marito di Melania, Salvatore Parolisi. L’amico Raffaele Paciolla, agente di polizia penitenziaria, è stato interrogato per spiegare se aveva o no visto una valigia sulla Renault della coppia.

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Emiliano Condò