Milano, affitti vip anche al Policlinico: politici, stilisti, mafiosi…e i vertici del Trivulzio si dimettono

MILANO – Dopo gli elenchi degli inquilini del Pio Albergo Trivulzio (che hanno provocato le dimissioni di 5 consiglieri di amministrazione su 7, compreso il presidente Trabucchi) che hanno sollevato il caso degli affitti di favore, è la volta di quelli della Fondazione Policlinico di Milano. Da ieri la Fondazione ha messo a disposizione dei consiglieri comunali di Milano la lista degli immobili di sua proprietà, corredati di tutti i dati catastali e delle generalità dei locatari. Si tratta di 27 pagine con tutte le 1971 unità abitative, a cui si aggiungono due pagine con i 143 poderi. Secondo il ‘Corriere della Sera’ si tratta di “affitti low cost, case di pregio abitate dai soliti noti (politici, stilisti, sindacalisti, medici, avvocati), 435 alloggi sfitti lasciati andare in malora, un fortino della ’ ndrangheta dove vivono abusivamente da 30 anni famiglie come i Cosco e i Carvelli”.

La stragrande maggioranza del patrimonio si trova a Milano (1638 cespiti), la restante parte del portafoglio è sparso tra le province di Milano, Lodi e Varese. Tra gli inquilini figura l’ex assessore lombardo di An, Piergianni Prosperini, finito in carcere per tangenti alla fine del 2009, con una pena poi patteggiata a 3 anni e cinque mesi. Prosperini paga un canone di 11.512 euro all’anno per cespiti rurali a Vernate un comune a Sud di Milano. Nell’elenco c’è anche il consigliere comunale dei Verdi Enrico Fedrighini che risulta assegnatario di due alloggi in via Previati, in zona San Siro. Per il primo, di 61 metri quadri, il canone è di 11.020 euro all’anno, per il secondo, di 60 metri quadri, il canone è di 1.460 euro annui. “Il canone che corrispondo al Policlinico – ha assicurato Fedrighini – è a prezzi di mercato, senza un centesimo di sconto”.

In case del Policlinico abitano anche gli stilisti Colomba Leddi (55 metri quadrati in via Revere 3 per 578 euro al mese) e Massimo Alba (160 metri quadrati in via Orazio 4 per 2.783 euro mensili). Ci sono poi sindacalisti del Policlinico stesso (come Girolamo Piombino della Uil e quello storico Michele Albo), consulenti di sanità (come Aldo Gazzetti, per i Verdi) e medici. È il caso di Flora Peyvandi, neoprimario facente funzione di Medicina: 685 euro al mese in via Anfossi, altra zona residenziale di Milano, per 67 metri quadrati. Idem per lo psichiatra Costanzo Gala, una casa in via Canova 2 di 243 metri quadrati per 1.450 euro mensili. Appartamenti di pregio, affittati per cifre spesso ridicole (anche se a carico degli inquilini ci sono lavori ingenti di ristrutturazione).

Poi ci sono 39 alloggi di via Montello 6 “dimenticati” e che, secondo ‘Il Corriere della Sera’, sono “abitati abusivamente da uomini notoriamente legati alla ’ndrangheta: da qui, nel novembre del 2009, è sparita la collaboratrice di giustizia Lea Garofalo, uccisa e sciolta nell’acido. Adesso i vertici del Policlinico, rinnovati di recente, hanno sporto denuncia in Procura”.

L’elenco degli inquilini negli immobili della Fondazione Policlinico a Milano svela infine un elevato numero di appartamenti sfitti o occupati abusivamente. Centinaia di cespiti sono abbandonati e il caso più eclatante si rivela quello dello stabile in viale Montello, alle soglie dello storico quartiere di Chinatown. Nei 129 cespiti catastali di cui consta l’immobile al civico 6, ben 49 sono vuoti e 39 abitati da abusivi. Fatta eccezione per alcune attività commerciali e imprenditoriali, i pochi inquilini italiani che corrispondono un affitto hanno canoni annui che vanno dai 1.000 ai 2,5 mila euro l’anno.

Nel frattempo cinque consiglieri di amministrazione su sette del Pio Albergo Trivulzio si sono dimessi, compreso il presidente Emilio Trabucchi. Dopo la vicenda che riguardava gli “affitti di favore” concessi a inquilini più o meno noti (molti erano vip), dovrà essere ora nominato un commissario reggente.

L’annuncio della “scossa” è arrivato dal sindaco di Milano, Letizia Moratti. Il sindaco ha poi prospettato l’inevitabile commissariamento della Baggina. La stessa Moratti ha espresso immediatamente soddisfazione per il gesto dei cinque consiglieri che hanno seguito una indicazione suggerita congiuntamente da lei e dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.

”Esprimo soddisfazione rispetto a questo – ha detto il sindaco – avevo parlato con i membri del Cda per spiegare che un passo indietro avrebbe consentito all’ente di potere avere una discontinuità rispetto a questo problema che si è drammaticamente creato”.

”Credo che il passo successivo dovra’ essere il commissariamento – ha concluso Letizia Moratti – anche questo lo deciderò assieme al presidente Roberto Formigoni, con il quale ho già condiviso tutti i passi che ci hanno portato a questa decisione sui vertici del Pio Alberto Trivulzio”.

Per quanto riguarda Trbucchi, ha deciso di presentare spontaneamente le proprie dimissioni, invece di aspettare che fosse il Cda a decadere, dopo il passo indietro della maggioranza dei suoi colleghi.

Published by
luiss_vcontursi