MILANO – Il cuore artificiale esterno più piccolo del mondo assomiglia per forma e dimensione a una pila, di quelle che si inseriscono nel telecomando. Venticinque grammi, cinque centimetri di lunghezza: sono i numeri di Sinergy CircuLite, presentato a Milano durante il V convegno nazionale di ecocardiochirurgia.
Questa piccola pila, prodotta in Germania, non sostituisce il cuore, ma aiuta quelli che non riescono a svolgere appieno la loro funzione di pompaggio, un problema che riguarda un milione di italiani e che uccide il 40% dei malati ogni anno. L’intervento è poco invasivo e richiede una degenza minima, come quello per installare un pacemaker. Il “cuore” si installa sottopelle, sotto la clavicola, con una piccola incisione. I due tubicini del dispositivo si collegano uno all’arteria succlavia e l’altro nell’atrio sinistro cardiaco. Questa piccola turbina pompa 4 litri di sangue al minuto, un aiuto decisivo per chi ha un forte scompenso cardiaco.
Questo supporto al cuore può salvare parecchie vite: secondo dati dell’Università degli studi di Milano due milioni di italiani hanno una probabilità su 5 di avere un infarto o un ictus, ma siccome non lo sanno non si curano adeguatamente. Risultato: la situazione si aggrava e per molti non rimane che il trapianto, ma gli organi disponibili non bastano (sono in media 300 su 800 persone che aspettano un cuore da un donatore). Così un paziente su 10 muore in attesa di un intervento che non avrà mai.
Ecco perché Sinergy CircuLite può essere risolutivo per molti. In Italia è stato impiantato su un paziente di 70 anni, Giuseppe, all’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano), ma ha già salvato 42 pazienti in tutto il mondo. I malati recuperano immediatamente una migliore qualità della vita, come è successo anche a Giuseppe, rinato dopo l’operazione di tre mesi fa.