“Munnezza” a Napoli, tornano i camion a Terzigno

Un’intera area metropolitana di tre milioni di abitanti è in grande sofferenza mentre nella zona vesuviana la riapertura di cava Sari, a Terzigno, ha riacceso i malumori e le proteste dei cittadini, in particolare dei manifestanti che mantengono il presidio permanente sulla rotonda di via Panoramica al confine con il comune di Boscoreale.

A Napoli si valuta giorno per giorno dove poter sversare i rifiuti. Al momento è disponibile solo la discarica di Chiaiano, che assorbe circa 700 tonnellate di spazzatura al giorno.

L’impianto Stir di Tufino, nel Nolano, che ne ha accolto altre 200, potrebbe fermarsi a causa dei magazzini saturi e della mancata evacuazione della frazione ‘tritovagliata’. E’ la sconsolata previsione del presidente dell’Asia, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Napoli, Claudio Cicatiello, per il quale la situazione potrebbe farsi più difficile a partire da stanotte. Nonostante gli sforzi per tentare di trovare una soluzione smistando i rifiuti un po’ dov’è possibile, in strada a Napoli restano 2.400 tonnellate di spazzatura che emanano un pessimo odore e danno una brutta immagine della citta’ che si avvia al periodo natalizio.

E’ la scena che si troverà davanti, lunedi’ prossimo, la delegazione della Commissione europea che arriva in missione in Campania. La situazione è resa ancora più complicata dal fatto che si è esaurita con oggi la disponibilità delle altre Province della Campania ad accogliere i rifiuti della città. Resta la soluzione di un trasferimento all’estero, in Spagna in particolare, ed in altre Regioni – oggi la Toscana ha manifestato la sua disponibilità- ma richiede tempi più lunghi rispetto alla necessita’ che si conta in termini di ore.

Della gravità della situazione il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha informato il prefetto Andrea De Martino non nascondendosi i timori di un ulteriore peggioramento, se mai fosse possibile visto che la città è invasa da sacchetti di spazzatura segno di un sistema al collasso.

E c’è addirittura chi chiede la chiusura di scuole e mercati. Dalla scorsa notte, intanto, la discarica Sari di Terzigno è stata riaperta per accogliere i rifiuti dei 18 comuni vesuviani. Un via libera dopo che i primi cittadini di Terzigno e Boscoreale, Auricchio e Langella, hanno revocato le ordinanze che di fatto impedivano l’accesso alla cava. Iniziative motivate da ragioni di ordine sanitario dopo i risultati sulle analisi della falda acquifera e l’evidenza di valori fuori norma che pero’ la Procura di Nola non ritiene direttamente collegabili alla discarica tanto da aver indagato lo stesso Auricchio per interruzione di pubblico servizio. Un ingente spiegamento di uomini delle forze dell’ordine in assetto antisommossa ha protetto l’arrivo dei primi 31 camion tornati a sversare. Dai manifestanti sono arrivati fischi ed applausi polemici al passaggio degli auto compattatori. Al presidio della rotonda di via Panoramica il malumore è forte.

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