Otranto, la ‘perla del Salento’ diventa patrimonio dell’Unesco

Otranto

Il borgo antico di Otranto è ora Patrimonio Culturale Mondiale Unesco come ‘Sito messaggero di pace’. Il Comune sottolinea con fierezza che il ”prestigiosissimo riconoscimento alla Città, è indice di un’attività e di un percorso intrapresi dalla Comunità otrantina per tendere verso politiche che guardino con più attenzione alla nostra storia, alla nostra cultura, alle nostre tradizioni e ai luoghi”.

Nella ratifica ufficiale la cittadina pugliese è definita dall’Unesco ”Testimone di una Cultura di Pace”, simbolo di accoglienza e messaggero di speranza e di valori positivi. Luogo ”che ricorda una storia passata ma ancora attualissima, impressa nei suoi monumenti, nella sua architettura, sul suo antico basolato”.

Una storia fatta d’ incroci di popoli e culture differenti, di destini che si sono intrecciati in quest’area del Mediterraneo in cui, scrive il Comune, “la nostra Città gioca, da sempre, un ruolo di protagonista”.

Da quasi trent’anni si parlava della “perla del Salento” come Patrimonio dell’Unesco, quando era l’architetto Renzo Piano a vantarne le bellezze lavorando alla stesura del Pug cittadino. Poi ricorda la Gazzetta del Mezzogiorno “un tentativo per ottenere il riconoscimento venne fatto anche dalla Provincia di Lecce, guidata da Lorenzo Ria, per la Grotta dei Cervi, la Cappella Sistina della preistoria, ricadente nella zona costiera del comune di Otranto; tre anni fa, poi, grandi nomi del mondo delle istituzioni e della cultura sottoscrissero un appello mediatico ed ideale per il riconoscimento del mosaico di Otranto come patrimonio dell’umanità”.

Infine è arrivato il riconoscimento con il contributo concreto di “autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” come garantito dalla Costituzione italiana, all’articolo 118. Nasce il Club Unesco di Otranto nell’estate 2008.

La svolta però è targata 2010, come ricostruisce la Gazzetta del Mezzogiorno: “Nei primi mesi del 2010, il Club presenta agli organi federativi una bozza della documentazione storica: l’8 aprile 2010, in occasione del convegno nazionale Unesco, ad Assisi, la presidentessa italiana, Maria Luisa Stringa, esprime parere favorevole sul fascicolo (…)A fine giugno, parte la definitiva documentazione in allegato alla richiesta e il 16 luglio, con procedimento speciale nella tempistica e nella formulazione, la Divisione per la Cultura riconosce il borgo antico (e non un solo monumento) di Otranto come Sito messaggero di pace e patrimonio culturale dell’Unesco”.

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