Pc spenti e lo spettro dell’era dei faldoni? “Problema risolto”, parola di Alfano

Pc spenti per i magistrati e ritorno all’era dei faldoni? ”Il problema è stato risolto”, ha detto il ministro della giustizia Angelino Alfano. Il servizio riprenderà regolarmente da dopodomani e cioè dal 7 gennaio, ancora prima della piena ripresa del lavoro negli uffici giudiziari”.

In una nota ha informato di aver ”sottoscritto le variazioni di bilancio necessarie per ottenere questo risultato, in attesa che il ministero dell’Economia – con la sensibilita’ che ha sempre dimostrato verso l’informatizzazione assicuri anche il suo sostegno a questo essenziale servizio”.

Se era arrivata la notizia che mancano infatti i soldi (circa 33 milioni di euro) per pagare assistenza tecnica in tempo reale e aggiornamento dei software che aiutano pm e giudici nel loro lavoro, il ministero della Giustizia, a mezzo circolare, aveva bloccato tutto e dice ai suoi dipendenti di “arrangiarsi con carta e penna”. Così i magistrati erano insorti parlando di rischio paralisi per i tribunali.

Alfano adesso ha fatto sapere di aver già inviato ”una lettera urgente a tutti i vertici degli uffici giudiziari per tranquillizzarli sulla soluzione della grave problematica e per comunicare loro il giorno di ripresa dei servizi di assistenza” e ha auspicato che gli organi di informazione diano ”alla risoluzione del problema lo stesso risalto che hanno dato al problema stesso”. Inoltre, la prossima settima il Guardasigilli, assieme al ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta (”col quale abbiamo lavorato con grande spirito di squadra”), farà il punto con la stampa sullo stato della digitalizzazione del sistema giustizia, per comunicare ”i nuovi obiettivi dell’anno 2011 e per annunciare un piano di razionalizzazione dei costi dei servizi di manutenzione”.

Poi il Guardasigilli ha mandato un messaggio all’Anm affinché riconosca la risoluzione del problema. Il pericolo derivante dalla mancanza di fondi per l’assistenza informatica ”era reale” e nel comunicare che per i prossimi mesi il problema è stato ”scongiurato” grazie a una variazione di bilancio in attesa di ulteriori fondi dal ministero dell’Economia, ha auspicato che l’Associazione nazionale magistrati ora ”dia atto della soluzione individuata e della ferma volontà messa in campo per trovarla nel piu’ breve tempo possibile”.

Il Guardasigilli ha parlato di ”retrogusto amaro”: ”alcuni esponenti dell’opposizione e taluno della Anm hanno tifato per lo sfascio per potere accusare il ministro della Giustizia e il Governo di averlo creato. Si sono così improvvidamente e intempestivamente esposti, scommettendo sul nostro fallimento. Hanno perso la scommessa ancora una volta perché questo Governo, sul piano dell’efficienza degli uffici, ha fatto tantissimo ed è difficile che qualcuno possa dargli lezioni”. Alfano ha sottolineato il pericolo scongiurato ”con il contributo di tutti coloro che, in questo frangente così delicato, hanno mostrato spirito di squadra e capacità costruttiva”. Per questo ”ringrazio di cuore” tutti e in particolare il premier Silvio Berlusconi ”per il sostegno che mi ha offerto anche in questa circostanza”.

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