Pedofilia: foto e video di bimbi torturati, 3 anni al gallerista Tadini

La polizia aveva trovato nel suo computer foto con bambini bendati, legati e incappucciati, sottoposti a sevizie e torture, e poi altri video e immagini, migliaia, con bimbi costretti ad atti sessuali. Oggi Francesco Tadini, noto gallerista milanese e figlio del pittore scomparso Emilio, e’ stato condannato con rito abbreviato a tre anni di reclusione dal gup di Milano Giuseppe Vanore. Il giudice, in particolare, lo ha condannato per i reati di detenzione di materiale pedopornografico e di tentativo di atti sessuali in cambio di denaro con una ragazzina di 15 anni.

Il gallerista, molto conosciuto nell’ambiente artistico milanese e responsabile dello Spazio Tadini fino allo scorso febbraio, era stato arrestato il 29 aprile scorso, in seguito alle indagini del pm di Milano Antonio Sangermano e della Squadra Mobile. Il pm aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere, ma il giudice ha riqualificato l’accusa di atti sessuali con minorenne in tentativo.

L’uomo avrebbe cercato di avere rapporti sessuali, il 21 dicembre scorso, con una ragazzina. L’inchiesta era nata in seguito alle indagini che avevano portato in carcere una banda di albanesi e romeni che sfruttavano prostitute anche minorenni.

Secondo l’accusa, Tadini sarebbe stato in contatto con una prostituta della banda e in seguito a una perquisizione nella sua abitazione gli investigatori avevano trovato i video e le immagini da loro definiti un vero e proprio archivio dell’orrore.

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