ROMA – Si adornavano con lunghe e folte piume colorate, si truccavano e indossavano gioielli ricavati da conchiglie, denti e artigli: erano gli uomini di Neanderthal, che già molto prima dell’homo Sapiens, ben 44mila anni fa, hanno mostrato di avere il senso del gusto e dell’estestica.
In particolare quelli che hanno vissuto in Italia, i primi e unici finora ad aver usato le penne degli uccelli a scopo decorativo. A scoprirlo sono stati alcuni paleoantropologi italiani, guidati da Marco Peresani dell’università di Ferrara e Antonino Tagliacozzo del Museo nazionale etnografico ‘Pigorini’ di Roma, che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista ‘Pnas’.
Nella grotta di Fumane, vicino Verona, sono stati infatti rinvenuti i resti di 600 ossa di uccelli, mescolate a quelle dei Neanderthal. Molte ossa delle ali erano tagliate e graffiate proprio nei punti in cui erano attaccate le piume, suggerendo così che queste venissero sistematicamente rimosse.
”Siamo arrivati a questa conclusione – spiega Peresani – dopo aver scartato che cacciassero questi uccelli per uso alimentare. Le ossa rinvenute appartengono infatti ad avvoltoi, falchi, colombacci e gracchi alpini, tutte specie con grandi piume e dalla carne poco saporita. Le penne prese erano quelle remiganti, che oltre a consentire il volo sono anche le più belle e lunghe”.
Inoltre non è stata trovata alcuna traccia sulle ossa, in perfetto stato di conservazione, che potesse far pensare ad un uso alimentare, come segni di bruciature o rosicchiamento. E’ stata anche scartata l’ipotesi che le piume fossero staccate dalle ali per impennare lance e frecce.
”L’arco più antico finora trovato – continua Peresani – risale a 12mila anni fa, quindi è da escludere che lo si usasse 44mila anni fa”. Da qui la conclusione dell’uso ornamentale delle piume, e ben prima degli homo sapiens (il ritrovamento più antico a loro attribuibile risale a 32mila anni fa), che quindi non erano copiati dai Neanderthal.
”Oltre a retrodatare di decine di migliaia di anni questa pratica nella storia evolutiva umana – prosegue Peresani – sinora considerata appannaggio di societa’ piu’ complesse, riconducibili esclusivamente all’Homo sapiens, questa scoperta rafforza le ipotesi dell’uso a fini simbolici e ornamentali di coloranti minerali per truccarsi e dipingersi il corpo da parte dei Neanderthal. Costoro avevano comportamenti astratti simili a quelli del sapiens, e non erano dei semplici bruti. Infine questo ritrovamento, unico nel suo genere, testimonia il gusto per la moda nel nostro Paese da tempi immemorabili”.