Un cambiamento inedito, evidenzia il quotidiano vaticano, ”se si pensa che la continuità del servizio postale in Italia non è mai stata messa a repentaglio, neppure nei periodi bellici”. L’Osservatore spiega che si tratta ”di una sorta di trasformazione genetica di un altro pilastro del servizio pubblico come già è accaduto, per esempio, con le ferrovie”.
Il progetto – che tra dieci giorni comincerà in via sperimentale in alcune località italiane e in alcuni quartieri di Roma – ”ha avuto l’assenso dei sindacati poiché i dipendenti riconvertiti avranno vantaggi di carriera e di stipendi in quanto verranno promossi dal quarto livello, quello dei portalettere, al terzo, quello degli sportellisti”, si legge sull’Osservatore.
Ma il quotidiano sottolinea che ”quelli che non si vedono, sono i vantaggi per la popolazione, compresi gli abbonati ai quotidiani che si vedranno recapitare il lunedì un giornale confezionato il venerdì”. Per non parlare – conclude l’articolo – ”di tutte quelle persone, soprattutto anziane, che non usano la posta elettronica e per le quali la corrispondenza è ancora importante, anche il sabato”.