ROMA – E’ bastato piazzare un po’ di telecamere nelle zone calde e il Comune di Roma si è trovato con un “tesoretto” da 190 mila euro. Merito (non solo, ma in buona parte) delle 700 mila multe in più inflitte agli incauti automobilisti che affollano le corsie preferenziali.
Fino all’anno scorso, infatti, il “pattugliamento” delle strade riservate ad autobus e taxi era riservato a vigili e ausiliari del traffico. Da quest’anno, invece, ci si sono messe le telecamere. Risultato: le multe comminate sono schizzate al totale di 837 mila, al secondo posto assoluto dopo le 880 mila inflitte per ingresso non autorizzato in zona Ztl.
Dietro queste due infrazioni c’è un abisso: al terzo posto della sgradevole classifica delle multe nella capitale c’è infatti il “classico” divieto di sosta, contestato, però, “appena” 70 mila volte. Seguono la sosta sul marciapiede (60 mila), quella sulle strisce (59 mila) e quella vicino ad un incrocio (52 mila).
Aumentano (49 mila) le multe per chi parla al cellulare mentre guida. Infine, a completare la top ten, la sosta al centro della carreggiata, quella in doppia fila e il classico passaggio con il rosso. In totale fa oltre 3,5 milioni di sanzioni con un incasso da 190 milioni di euro. Ne mancano altri 24, quelli degli stranieri che vedono Roma, prendono la multa e non la pagano quasi mai.
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