ROMA – I tavolini di bar e ristoranti che invadono il suolo pubblico del centro storico di Roma potrebbero presto sparire. I gestori dei locali naturalmente non ci stanno e minacciano proteste e scioperi, come quello del cappuccino o della pasta. A minacciare la serrata di bar e ristoranti sono le 48 associazioni del centro storico che aderiscono alla Consulta del commercio del primo municipio. Circa 4mila titolari di locali contrari alla stretta sulle occupazioni di suolo pubblico.
Il 31 gennaio scorso il consiglio del primo municipio ha infatti approvato, dopo mesi di proteste e discussioni, i primi 9 dei 137 piani di massima occupabilità, in base a cui si stabiliscono nuovi criteri per rilasciare le licenze. Le nuove norme sui piani di massima occupabilità, fortemente volute dai residenti per contrastare l’assedio dei tavolini selvaggi, prevedono ad esempio che le occupazioni di suolo pubblico possono essere concesse solo se lasciano inalterata la visione prospettica dei monumenti e se per i pedoni resta un metro di passaggio tra i tavolini e i palazzi.
“E’ una delibera che propone criteri estremamente rigidi e restrittivi e che penalizza non tanto gli abusivi, quanto coloro che da sempre rispettano le regole e danno migliaia di posti di lavoro” attacca Odoardo Testa, presidente della Consulta del commercio del primo municipio.
“La cosa più grave- prosegue Testa- è che il presidente Orlando Corsetti ci aveva convocato, alla fine di gennaio, per discutere della delibera e ascoltare le nostre proposte. Ma poi, con un blitz probabilmente organizzato per assecondare le solite e poco rappresentative associazioni di residenti, il piano è stato approvato ignorando completamente le esigenze dei ristoratori”. Dunque la Consulta ha deciso che “se entro Pasqua il primo municipio non riaprirà un tavolo di concertazione per rivedere le nuove norme, i ristoranti e i bar del centro storico organizzeranno una serrata di protesta”.
“Attualmente le occupazioni di suolo pubblico autorizzate nel primo municipio sono 3860, mentre quelle abusive sono circa1200” fa sapere Maurizio Forliti, vicepresidente della Consulta e consigliere di centrodestra. “Il problema è che per eliminare i tavolini selvaggi in realtà i nuovi piani vanno ad incidere sulle occupazioni regolari, cancellando almeno il 40 per cento di tavolini autorizzati dallo stesso I municipio e che, invece, ora si dice che non sono più legali. È un paradosso”.