Agguato nelle campagne dell’agrigentino, a Sant’Elisabetta: un bambino di sei anni è stato ferito da colpi di arma da fuoco sparati da un’auto che si è affiancata a quella su cui stava viaggiando. Il piccolo Salvatore è in coma, mentre sono riusciti a scampare miracolosamente alla tempesta di piombo il fratello maggiore Vincenzo, di 16 anni, e lo zio, Carmelo Marotta, che viaggiavano col piccolo. Hanno riportato solo delle ferite di striscio a un braccio e al volto.
La scena è stata quasi da film poliziesco. Un’auto supera alcune vetture incolonnate, di ritorno da una gita in campagna, e si affianca a una Seat Ibiza sulla quale viaggiano uno zio e i suoi due nipoti, uno dei quali ha solo sei anni. All’improvviso dal finestrino sbuca un fucile e in un attimo una grandinata di pallettoni investe l’utilitaria mandando in frantumi i vetri e sforacchiando la carrozzeria. Uno dei proiettili si conficca nella testa del piccolo Salvatore, che cade riverso in un pozza di sangue.
La sparatoria è avvenuta domenica sera alla periferia di Sant’Elisabetta, paese dell’entroterra agrigentino considerato uno storico feudo di Cosa nostra. Ed è proprio un agguato di stampo mafioso la pista che gli investigatori sembrano privilegiare, senza tuttavia scartare a priori altri moventi, compreso quello privato. Ad avvalorare questa ipotesi, secondo quanto afferma l’Ansa, ci sarebbe una parentela ”importante” con un boss di spicco dell’agrigentino: Salvatore Fragapane, 54 anni, ex capo provinciale di Cosa nostra già condannato all’ergastolo. Altri esponenti della ‘famiglia’ Fragapane sono stati arrestati e condannati in passato con l’accusa di associazione mafiosa. Ma il capo indiscusso resta Salvatore, che avrebbe retto le redini del mandamento di Agrigento fino al momento del suo arresto, avvenuto il 25 maggio del 1995 nelle campagne di Casteltermini.
Gli investigatori hanno interrogato fino a notte fonda i due testimoni della sparatoria, zio e nipote, e i familiari nel tentativo di individuare un eventuale nesso tra l’agguato e un regolamento di conti all’interno delle cosche agrigentine. Ma è ancora troppo presto per stabilire con certezza il movente.
Intanto le condizioni del piccolo Salvatore sono gravissime. Il bimbo, dopo essere stato operato d’urgenza nell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per estrarre dalla testa il pallettone, è stato trasferito con l’eliambulanza del 118 nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Civico di Palermo. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, è in coma. Solo nelle prossime ore i medici diranno se riuscirà a salvarsi.
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