Scritta come Auschwitz a Treviso, il procuratore ipotizza la violazione della legge Mancino

Nei confronti di Francesco Montagner, presidente dell’Aeroclub Treviso che per protesta contro l’Enac e la società Aertre ha esposto un’insegna simile a quella di Auschwitz, la procura della repubblica di Treviso ha aperto un’inchiesta ipotizzando la propaganda razzista.

”Certo, l’ipotesi è la violazione della legge Mancino – ha detto all’ANSA il procuratore capo Antonio Fojadelli – non compete alla magistratura svolgere indagini di carattere psicologico sulle intenzioni, ci interessa invece rilevare l’aspetto esterno e il possibile impatto rispetto ai cittadini: evocare simboli tanto tragici non e’ ammissibile e non e’ ammesso, soprattutto perche’ li si banalizza”.

”Non discuto se la protesta sia buona o cattiva, ci si limita a prendere atto di quel che risulta – prosegue il magistrato – il fatto che io abbia eventualmente ragione a protestare non mi autorizza a far del male o ad offendere gravemente la sensibilita’ altrui”. La procura, spiegano le testate locali, ha quindi aperto un fascicolo sulla vicenda.

”Montagner sarà sentito nei prossimi giorni – spiega Fojadelli – e vedremo che giustificazioni darà: il fatto comunque resta, e resta l’iniziativa del sequestro della scritta”. ‘Il volo rende liberi’, diceva in tedesco l’insegna, a riecheggiare ‘Il lavoro rende liberi’ del cancello di Auschwitz. ”Pur ritenendo fuori luogo ed eticamente scorretta la scelta di evocare gli orrori di Auschwitz a supporto di una campagna mediatica – scrive oggi in una nota Massimo Levi, segretario generale di Aopa, associazione di piloti e proprietari di aerei – sentiamo il dovere di prendere posizione in merito all’ennesimo episodio di aggressione perpetrato da un gestore aeroportuale nei confronti dell’aviazione generale, sempre oggetto di attacchi da parte dei gestori degli aeroporti perche’ vengono visti come un fastidio per loro improduttivo”.

”La politica ha regalato i nostri aeroporti a dei gestori privati e questi dimenticano che stanno utilizzando beni di proprietà dei contribuenti – prosegue la nota – e’ come se Autostrade Spa decidesse di impedire l’uso dell’intera rete autostradale alle automobili private riservandone l’uso esclusivamente ai pullman di linea e ai camion per il trasporto commerciale”.

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