“Se questo è un limone”, gli agrumi (deformi) dalla discarica di Terzigno

“E’ nato a Terzigno, in una strada qualsiasi, al civico 29, io abito al 31. La prova inconfutabile e terribile della natura che si ribella, che non accetta compromessi, non si fa comprare dal vile denaro, cerca di sopravvivere al suo nemico”. Così l’avvocato Maria Rosaria Esposito descrive il limone deformato, agrume che nasce sotto al Vesuvio, vicino alla discarica della discordia, quella di Terzigno, nel napoletano.

Usa il parallelo con Primo Levi l’avvocato del comitato antidiscarica per raccontare i rischi del caos rifiuti. Denuncia il pericolo per l’ambiente, per la salute nell’area con una zona per la “munnezza” così vicina ai centri abitati.

I cittadini ora sono pronti a difendersi e, come scrive il Corriere del Mezzogiorno, “stanno raccogliendo firme su una maxi-denuncia contro tutte le istituzioni preposte alla tutela della salute per “condotta omissiva” rispetto alle analisi delle falde acquifere a ridosso della discarica ex Sari, protocollate già nel luglio scorso – ma i pozzi sono stati vietati con ordinanza sindacale soltanto dieci giorni fa – che rivelano concentrazioni abnormi di metalli pesanti e Pcb diossino simili nonché di cadmio e zinco in misure anche maggiori dei riscontri per gli stessi minerali nel percolato della discarica”.

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