In quella notte del 29 maggio scorso rimasero uccisi Fabio Giorgi e il marocchino Baridi Rabii per un regolamento di conti per droga. Ausonia Pisani, 43 anni, è originaria di Pollica, nel Cilento, ma si è trasferita ad Albano Laziale per lavorare.
Come ricostruisce Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera, «Attenti che avete preso un granchio», “aveva detto agli investigatori che la stavano arrestando, insieme con il compagno, Sante Fragalà, 37 anni, legato secondo i carabinieri alle cosche catanesi, e con Agatino Mascali, 30, nipote di un collaboratore di giustizia siciliano. I tre sono accusati del duplice omicidio di Cecchina, «maturato nell’ambiente del traffico di stupefacenti ai Castelli e sul litorale romano». Ma c’è il sospetto che anche la criminalità organizzata sia coinvolta nel sanguinoso assalto alla villetta dove per i carabinieri la stessa Sonia avrebbe premuto il grilletto”.
Ci potrebbe essere un filo conduttore rappresentato dai clan che porterebbe da Cecchina fino a Pollica, dove nel settembre 2010 venne ucciso il sindaco Angelo Vassallo mentre rincasava in macchina.
«Il mio caro amico Angelo è stato ucciso per un no di troppo. Un no pronunciato a gente che non ammette risposte negative. Un no detto in faccia alla camorra. Non ho dubbi», disse allora il procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino, che aggiunse: «Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare, quella della legalità. Temo che la rinascita di Acciaroli abbia suscitato appetiti forti. Le modalità del delitto sono di chiaro stampo camorristico».