Spazio: vulcani su Venere, pianeta vivo e simile alla Terra

Il pianeta Venere

Venere è un pianeta vivo e geologicamente attivo: le recenti colate di lava osservate da uno strumento italiano a bordo della sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Venus Express e descritte su Science rendono questo pianeta ancora più simile alla Terra di quanto si pensasse.

Sempre di più il ‘gemello bollente’ della Terra è un punto di riferimento per studiare il riscaldamento del clima e l’effetto serra. “Da sempre si pensava che Venere fosse un pianeta morto, ma ingiustamente”, osserva Giuseppe Piccioni, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), responsabile dello strumento che ha osservato i vulcani, lo spettrometro italiano Virtis (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer), realizzato da ricercatori dell’Inaf e dalla Selex Galileo (Finmeccanica) per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Ecco la fotografia:

– COLATE LAVICHE: L’occhio italiano a bordo della sonda Venus Express ha osservato sulla superficie di Venere segni evidenti di colate laviche che rivelano eruzioni vulcaniche avvenute circa tre milioni di anni fa (quindi molto recenti da un punto di vista geologico) e forse ancora in corso. “La storia geologica di Venere è stata a lungo un enigma”, ma “ora abbiamo prove concrete che in tempi recenti si sono susseguite eruzioni sulla superficie del pianeta”, rileva il primo autore dell’articolo, Sue Smrekar, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. Lo spettrometro ha osservato 3 delle 9 “zone calde” individuate in passato sulla superficie di Venere dalla missione Magellan della Nasa. Qui sono stati osservati pennacchi di materiale proveniente da grandi profondità, probabilmente prodotto da imponenti eruzioni vulcaniche;

– PIANETA VIVO: “Abbiamo anche visto – osserva Piccioni – che l’attività vulcanica su Venere “non è stata di tipo catastrofico e non ha rimodellato il pianeta, ma è stata del tutto simile a quella terrestre”. Ricorda infatti i piccoli gruppi di vulcani attivi tipici delle Hawaii. I ricercatori sono riusciti anche a ricostruire l’età delle eruzioni. Lo spettrometro ha identificato le tracce di rocce giovani in alcune colate laviche superficiali. Queste, essendo più scure, emettono una luce infrarossa maggiore rispetto a quelle più antiche. “Si pensava che l’attività vulcanica su Venere fosse ferma da 500 milioni di anni, ma ora sappiamo che la superficie di questo pianeta è relativamente giovane”, dice ancora Piccioni;

– FORSE VULCANI ANCORA ATTIVI: Secondo l’esperto non è da escludere che i vulcani siano attivi ancora oggi. E’ solo un’ ipotesi perché osservare la superficie di Venere è molto difficile, protetta com’é da un’atmosfera estremamente densa. “Tuttavia nell’atmosfera abbiamo visto molti indizi, strani fenomeni che fino a ieri negavamo che si potessero attribuire ad eruzioni vulcaniche”, dice Piccioni. Uno di questi è stato osservato nel 2009: “Era un’anomalia che abbiamo osservato in estate, nelle nubi in una zona molto vicina all’area vulcanica: c’era un brillamento anomalo, le nubi erano molto più bianche del solito, poi luce si è dissolta gradualmente. Alla luce dei nuovi dati – osserva Piccioni – dobbiamo ripensare se un fenomeno di questo tipo si possa attribuire a vulcanismo ancora presente”.

Published by
admin