“Più facile capire l’universo che le donne”: parola di Stephen Hawking

ROMA – “Le donne sono un completo mistero”. Per Stephen Hawking, uno degli astrofisici che maggiormente ha contribuito alle teorie cosmologiche moderne, l’universo non ha (quasi) più misteri. Ben più misterioso invece è il mondo delle donne, come ha confidato il docente dell’università di Cambridge in un’intervista in occasione del suo 70esimo compleanno.

Hawking è uno scienziato di fama mondiale, costretto su una sedia a rotelle da quando, all’età di 21 anni, gli fu diagnosticata una malattia nervosa degenerativa. Malattia che non gli ha impedito di continuare i suoi studi sull’inflazione dell’universo, la teoria della gravità quantistica e soprattutto lo studio dei buchi neri, su cui ha ammesso di aver sbagliato.

“Pensavo che le informazioni andassero distrutte nei buchi neri – ha detto Hawking – Questo è stato il mio più grande errore, a la peggio il mio più grande errore nella scienza”. In compenso le sue teorie sul big bang si sono rivelate “in eccellente accordo con le predizioni del modello inflazionario”.

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