I soldi per ricostruire L’Aquila sono già finiti. Lo denuncia il sindaco della città colpita dal terremoto del 6 aprile 2009 Massimo Cialente che spiega: ”Dalla riunione a Roma al dipartimento della Protezione civile e’ emerso in maniera palese che non ci sono piu’ soldi per l’emergenza”. A breve uscirà una nuova ordinanza della Presidenza del consiglio dei ministri per la ricostruzione ma Cialente non si fa illusioni: ”Le risorse non ci sono e non ci saranno e questo ha contribuito a generare tensioni nel vertice, tuttavia, grazie anche al mio lavoro di sensibilizzazione e al messaggio lanciato al presidente Napolitano, si sta decidendo in queste ore che la copertura delle spese dei puntellamenti, demolizioni e macerie esca dai fondi relativi all’emergenza , e venga inserita, retroattivamente, nei fondi della ricostruzione, con quei 714 milioni di euro che sono già a disposizione del commissario Gianni Chiodi”.
”Questo – ha aggiunto Cialente – permetterebbe di far fronte subito alle spese dei puntellamenti, rispondendo alle esigenze di ditte che all’Aquila rischiano il protesto per aver anticipato le spese dei puntellamenti, ma anche di rispondere a quei tanti cittadini in autonoma sistemazione e albergatori in attesa dei risorse”. Cialente ha sottolineato che ”in citta’ lo scenario e’ drammatico, e in quest’ottica i 54 milioni in arrivo annunciati da chi rappresenta un ente che non ha neanche partecipato alla riunione – ha aggiunto facendo un riferimento indiretto alle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis all’indomani del vertice – sono un pour parler che finisce solo per confondere le idee”.
Il sindaco, che è anche vicecommissario per la ricostruzione ha anche proposto una ”black list” per sanzionare le aziende che fanno registrare dei ritardi ingiustificati nella ricostruzione post-sisma all’Aquila.
Rispetto ai dati sugli sfollati a 17 mesi dal terremoto e della carenza di risorse per le spese di emergenza Cialente parla di ”una situazione alla luce della quale, è fondamentale accorciare per quanto possibile la fase dell’emergenza, con oltre 55mila persone assistite allo stato attuale”. “Per questo motivo – ha sottolineato il sindaco – bisogna fare in modo che i tempo della ricostruzione privata, oggi in fase leggera con le case B-C e domani nella fase pesante con le case E vengano rispettati”.
Cialente ha denunciato delle situazioni di enorme difficolta’ all’Aquila, con albergatori che minacciano di cacciare gli sfollati, ”oggi in particolare – ha aggiunto Cialente – ho avuto notizia di un albergatore ha chiesto addirittura 500 euro di caparra a una famiglia di sfollati per poter restare”.