L’Università di Siena è nella bufera finanziaria. Ventisette persone sono state iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura locale sul dissesto economico dell’ateneo, il cui buco amministrativo era stato quantificato a inizio 2009 in oltre 200 milioni di euro.
Tra gli indagati, i nomi eccellenti, e gli unici su cui il comunicato della guardia di finanza che informa degli indagati alza il velo, sono quelli di Silvano Focardi, rettore in carica il cui mandato scade il 31 ottobre, e del suo predecessore Piero Tosi, entrambi per falsita’ ideologica in atti pubblici.
Il riferimento, secondo quanto riferito dalla guardia di finanza, è ai bilanci dell’Università presentati negli ultimi anni. ”Fummo noi a chiedere un incontro con il pm per chiarire le cose, purtroppo noi eravamo assolutamente all’oscuro di tutto”, ha commentato Tosi. ”Sono stato rettore negli ultimi quattro anni e mezzo e certamente sono colui che ha firmato tutti gli atti in questo periodo, è normale che se c’è un’indagine riguardi anche me”, ha aggiunto Focardi.
L’inchiesta, passata al pubblico ministero Francesca Firrao dopo il trasferimento di Mario Formisano, avrebbe indagato nei conti dell’ateneo degli ultimi cinque anni e, a due anni dall’avvio, sarebbe in dirittura di arrivo, anche se è destinato a salire il numero degli indagati: ai 27 vengono contestati anche i reati di peculato, truffa e abuso d’ufficio. L’inchiesta è stata aperta dal 2008, quando fu lo stesso rettore Silvano Focardi a portare in Procura i conti dell’ateneo.
La notizia è arrivata in un momento delicato per l’Università di Siena, nei giorni in cui continua a non arrivare il decreto ministeriale per la nomina del nuovo rettore Angelo Riccaboni, che dovrebbe entrare in carica lunedì prossimo, 1 novembre. Sulla sua elezione, avvenuta lo scorso 21 luglio, battendo Focardi per 373 voti a 357 con 28 schede bianche e 19 nulle, è stata aperta un’altra inchiesta della Procura di Siena, in cui sono almeno quattro le persone indagate per presunte irregolarità.
Nel frattempo l’ateneo è privo di un direttore amministrativo visto che, dopo le dimissioni di Antonio Barretta, è saltata la ratifica come suo successore di Ines Fabbro dopo il sequestro di un mese fa da parte della Procura degli atti relativi alla sua selezione per l’incarico per presunte irregolarità. Fino al 31 ottobre è stata nominata pro tempore per il ruolo Ilaria D’Amelio, ma la settimana prossima l’ateneo si troverà di nuovo senza direttore amministrativo. E al momento senza che il nuovo rettore abbia ottenuto la nomina dal ministero.