Cortei, occupazioni, striscioni, ricercatori sul Cern: Università ancora in lotta contro la Gelmini. Segui la diretta

Cortei, occupazioni, striscioni, azioni simboliche. Il mondo universitario torna a far sentire la sua voce per protestare contro il disegno di legge Gelmini. Da Nord a Sud, studenti, ricercatori e docenti si ritrovano uniti nella battaglia contro il ministro dell’Istruzione. Ecco la diretta delle manifestazioni.

20.40, Cagliari. Gli studenti dell’Universita’ di Cagliari hanno occupato in serata anche il magistero di piazza d’Armi, dopo il presidio che da giorni e’ attivo al Palazzo delle Scienze. I manifestanti fanno sapere che resteranno in occupazione sino a domani, quando si prevede il voto della Camera dei deputati sul ddl Gelmini.

20.36, Trieste. Qualche decina di ricercatori e studenti ha occupato per qualche ora, nel pomeriggio, il rettorato dell’Universita’ di Trieste, alla vigilia del voto della Camera sulla riforma Gelmini. Alla simbolica occupazione, negli ambienti del rettorato, ha fatto seguito un’assemblea. Ricercatori e studenti hanno issato sulla facciata dell’edificio centrale dell’Ateneo uno striscione, tuttora appeso, con la scritta ”Repubblica italiana, scuola e universita’ pubblica”. Nella giornata di domani il fronte della protesta seguira’ l’evolversi dei lavori in Parlamento e poi decidera’ come contestare l’eventuale approvazione della riforma: l’appuntamento e’ gia’ fissato per il primo pomeriggio nella centrale piazza dell’Unita’ d’Italia.

19.35, Cern. Si ‘sposta’ la protesta contro il ddl Gelmini degli studenti e ricercatori italiani che lavorano al Cern di Ginevra: il tetto, sul quale gli studenti hanno manifestato nella giornata di oggi, potrebbe infatti presentare problemi di sicurezza per la neve caduta in queste ore. L’amministrazione del Cern, ha spiegato il ricercatore Giacomo Ortona, ”ha rilevato eventuali problemi di sicurezza e tenuta per il tetto, sia a causa della neve sia per il ghiaccio che renderebbe pericolosa la permanenza degli studenti”. Per questo motivo, ha annunciato Ortona, ”domani sposteremo sedie, tavoli e computer dal tetto all’esterno del Cern, dove continueremo la nostra protesta seguendo il dibattito in Aula del ddl”.

19.19, Milano. La facolta’ di Scienze politiche dell’Universita’ Statale di Milano e’ stata oggi occupata dagli studenti, come forma di protesta contro la riforma Gelmini del mondo della formazione. Nella sede di via del Conservatorio, che e’ stata scelta anche come punto d’arrivo del corteo di studenti e ricercatori partito oggi pomeriggio da piazza San Babila, si svolgera’ questa sera un’assemblea per decidere come proseguire le contestazioni al ddl che porta la firma del ministro dell’Istruzione.

19.05, Pdl contro rettore Firenze. ”Una resa incondizionata da parte del Rettore, una decisione che va a ledere i diritti della maggior parte del corpo studentesco che chiede legittimamente di poter seguire le lezioni senza dover sottostare a prevaricazioni dei collettivi e alla difesa dei privilegi dei ”baroni”’. Questo, si legge in una nota, il commento di Tommaso Villa, consigliere regionale del PdL e coordinatore regionale della Giovane Italia, all’invito, rivolto dal Rettore dell’ Ateneo fiorentino Alberto Tesi ai docenti, a sospendere le attivita’ didattiche per l’intera giornata di domani, in occasione della ripresa del dibattito parlamentare sulla riforma Gelmini. ”Domani sara’ una giornata di ferie retribuite per i professori universitari – prosegue villa – A meno che non si voglia considerare un lavoro la propaganda anti Gelmini in cui alcuni di loro si produrranno. Nel frattempo la gran parte degli studenti domani dovra’, controvoglia, rinunciare a seguire le lezioni per colpa delle bizze di una minoranza rumorosa e irrispettosa”, conclude il consigliere. Di analogo tenore l’opinione di Lorenzo Usai, rappresentante della sigla studentesca Lista Aperta: ”Sospensione della didattica? Ora basta! – commenta nella nota Usai – gli studenti non vogliono questo, ed e’ impensabile che possano condividere questa modalità di sensibilizzazione che non fa altro che ledere il loro fondamentale diritto a seguire le lezioni che stanno profumatamente pagando”.

19,04, Pd a Gelmini. ”E’ davvero singolare che il ministro Gelmini definisca ”vergognosa” la richiesta del Rettore dell’Universita’ di Firenze ai professori di astenersi per un giorno dalle lezioni, accusandolo addirittura di impedire agli studenti di esercitare il proprio diritto allo studio”. Lo afferma di Marco Meloni, responsabile Università e Ricerca della Segreteria Pd ”Ministro Gelmini- e’ detto in una nota – non e’ forse piu’ vergognoso che, per mancanza di fondi, in diverse regioni circa la meta’ degli aventi diritto non possa usufruire delle borse di studio, e oltre l’80 per cento degli aventi diritto non possa beneficiare di posti letto? E non e’ ancor piu’ vergognoso che, anziche’ porre rimedio a questa situazione, il governo tagli le risorse per il diritto allo studio del 90% in tre anni, giungendo a negare di fatto un diritto garantito dalla Costituzione? La propaganda della Gelmini si e’ ormai infranta nella realta’ dei fatti: chi sottrae agli studenti il diritto allo studio e’ chi tagliera’ loro per sempre la possibilita’ di continuare a studiare, e non chi si asterra’ un giorno dalle lezioni per denunciare questa sciagurata scelta del governo”, conclude il Pd.

18.56, Firenze. Si e’ conclusa intorno alle 18 la protesta degli studenti a circa un chilometro di distanza dalla stazione fiorentina di Rifredi, con l’occupazione dei binari. Sul posto e’ intervenuta la polizia. Come spiegato dalla questura gli studenti, oltre 200, sono poi rientrati in corteo nel vicino complesso universitario di viale Morgagni. La protesta e’ durata circa un’ora e mezzo, con conseguente blocco del traffico ferroviario nazionale – come Freccia Rossa e Freccia Argento – e regionale. Sempre dalla questura si spiega che i manifestanti che hanno occupato i binari – dopo essere riusciti a raggiungere la ferrovia passando da un cantiere – sono stati filmati dalla polizia scientifica e, una volta identificati, saranno denunciati dalla digos per interruzione di pubblico servizio.

18.36, Benevento. Dopo aver dato vita a un corteo per le strade di Benevento, una quarantina di studenti universitari ha occupato i tetti delle facolta’ di Ingegneria e scienze dell’Universita’ degli studi del Sannio, per protestare contro la riforma Gelmini. Al corteo si sono uniti anche gli studenti delle scuole medie, che hanno manifestato insieme ai lavoratori degli ex consorzi rifiuti. L’intenzione, dicono gli studenti, e’ quella di restare sui tetti fino a domani, giorno della discussione del ddl Gelmini alla Camera e di allargare lo stato di agitazione.

18.24, Pavia. Notte di veglia al Ponte Coperto per i ricercatori dell’Universita’ di Pavia. Al grido di ‘L’universita’ non si spegne!’ studenti e ricercatori del CRUP (Comitato ricercatori Universitari Pavesi) hanno acceso simboliche fiaccole per testimoniare la loro difesa dell’universita’ pubblica e la loro protesta contro il ddl Gelmini. Il presidio dei ricercatori pavesi presso il Ponte Coperto di Pavia e’ attivo, all’incrocio tra Strada Nuova e il Lungoticino e’ stato allestito anche un punto informativo e di incontro. ”Accenderemo tanti lumi per contrastare il buio che secondo noi calera’ sul futuro dell’Universita’ italiana qualora venisse approvato il ddl Gelmini ð dichiarano i ricercatori – il nostro contrasto al presente ddl dopo le modifiche addirittura peggiorative sopravvenute rispetto al testo emendato in Commissione Cultura e’ sempre piu’ deciso e risoluto. Al tempo stesso vogliamo che salga forte il nostro grido per una vera riforma dell’Universita’. L’Universita’ non si spegne!”. Nella giornata di domani, 30 novembre, sara’ possibile anche seguire la diretta web della discussione del ddl Gelmini dall’aula del 400 dell’Universita’.

18.21, Cagliari. E’ quasi un requiem con tanto di lapide per l’Universita’ pubblica e lumini votivi, la manifestazione di studenti e ricercatori dell’ateneo di Cagliari organizzata oggi pomeriggio al bastione di Saint Remy, uno dei principali monumenti del capoluogo sardo. Oltre un centinaio di manifestanti si prepara alla veglia di questa notte al Palazzo delle Scienze dove si attenderanno i lavori parlamentari di domani mattina con il voto sul ddl Gelmini. Un lungo striscione e’ stato calato dalla torretta del monumento con la scritta ”Ladri del nostro sapere, assassini del nostro futuro: no a ddl Gelmini”, un altro, dello stesso tenore, campeggia sulla torre dell’Elefante. Il programma di questa notte prevede un incontro con i lavoratori del Lirico di Cagliari, che da alcuni giorni occupano l’ultimo piano del teatro, e che si esibiranno con il Requiem di Mozart; ci saranno poi vari collegati skype con l’Universita’ di Sassari e una lettura di elenchi, sulla falsa riga del programma di Fazio e Saviano Vieni via con me, preparati da studenti e ricercatori. Tra questi un elenco sulla ”riforma universitaria che vogliamo”, un altro su ”perche’ resto e perche’ vado via”, incentrato sui cervelli in fuga, un altro ancora con le frasi dette sui precari e che gli stessi non vorrebbero piu’ sentirsi dire. Domani la protesta si spostera’ nell’aula magna Alberto Boscolo di Monserrato e nelle aule 1 e 2 di ingegneria per seguire la diretta parlamentare.

18.18, Genova. Hanno lanciato uova contro le finestre della sede di Confindustria, insultato i clienti di una nota catena di fast food o e si sono nuovamente seduti a un incrocio, questa volta in fondo alla centralissima via XX Settembre, gli studenti medi e universitari in corteo nel pomeriggio per le strade cittadine. Davanti a Confindustria i manifestanti hanno urlato ”I luoghi del potere si chiudono col fuoco e coi padroni dentro, se no e’ troppo poco” e ”signori borghesi ancora pochi mesi”. Davanti ad un Mc Donald’s hanno inveito contro gli avventori chiamandoli ”mangia m…”. Quindi hanno sostato in via Fiume e Brigata Liguria bloccando il traffico per un quarto d’ora. Il corteo si e’ concluso a piazza Corvetto e quindi e’ iniziata un’assemblea presso il centro sociale Buridda.

18.12, Siena. Il Rettorato dell’Universita’ di Siena e’ stato occupato oggi pomeriggio come forma di protesta contro la Riforma Gelmini in voto domani alla Camera. L’occupazione e’ stata decisa dall’assemblea che si e’ tenuta nella sede dell’ateneo senese a conclusione della manifestazione che oggi ha portato piu’ di mille persone per le strade della citta’. L’assemblea si e’ tenuta nel Portico del Rettorato, dopo che l’aula magna, che ha 200 posti a sedere, e’ risultata troppo piccola per i circa mille studenti presenti. L’assemblea ha deciso di tenere occupato per stanotte il Rettorato, cosi’ come le altre facolta’ gia’ ”prese”, cui nel pomeriggio si era aggiunta quella di Economia. Domani una parte della protesta restera’ a Siena mentre una parte degli studenti si trasferira’ invece a Roma per il presidio alla Camera. Il Senato Accademico dell’ateneo senese ha inoltre deciso per la giornata di domani il blocco della didattica.

18.11, Reggio Calabria. Le studentesse e gli studenti dell’Universita’ ”Mediterranea” di Reggio Calabria, hanno occupato l’aula magna di ateneo ”per manifestare il completo dissenso verso il ddl Gelmini, domani all’esame della camera”. ”Chiediamo – dicono gli studenti – all’intero Ateneo la sospensione dell’attivita’ didattica, la partecipazione attiva all’occupazione di docenti e tutto il personale della ”Mediterranea” e alla cittadinanza solidarieta’ partecipata”. I lavori dell’assemblea sono ancora in corso.

18.10, Torino. E’ ripartita, nel pomeriggio, a Toirno, la protesta degli studenti universitari che da alcuni giorni occupano gli atenei del capoluogo piemontese. Alcune centinaia di giovani che si trovavano all’interno di Palazzo Nuovo, sede delle facolta’ umanistiche, occupato da oltre una settimana, hanno formato un corteo che sta attraversando le vie del centro cittadino e che si concludera’ di fronte al Politecnico, dove si terra’ per tutta la sera un presidio di protesta contro la riforma proposta dal Ministro Gelmini. Al termine della manifestazione un nuovo corteo percorrera’ la stessa strada a ritroso per riportare gli studenti all’interno di Palazzo Nuovo, che restera’ occupato ancora per questa notte, a quanto pare l’ultima in vista della discussione sulla riforma in Parlamento. Per domani, invece, gli studenti stanno allestendo un programma di iniziative di protesta: potrebbero ripetersi i blocchi alla circolazione stradale e ferroviaria dei giorni scorsi.

18.00, Calabria. Il palazzo del Rettorato dell’Universita’ della Calabria e’ stato occupato stasera al termine di un’assemblea che ha visto la partecipazione di un migliaio di studenti. Nel corso dell’assemblea, alla quale, hanno lamentato alcuni ragazzi, c’erano pochi docenti e ricercatori, e’ stata decisa questa nuova forma di protesta dopo che, nei giorni scorsi, era stata occupata l’aula magna che continua ad essere occupata. Per alcune ore, stamani, e’ stata bloccata anche l’area bus del campus universitario e la protesta si e’ conclusa in concomitanza con l’assemblea del pomeriggio. La protesta hanno annunciato i ragazzi, proseguira’ ad oltranza. Per domattina, alle 10.30, inoltre, e’ previsto un concentramento nel piazzale antistante l’aula magna dal quale potrebbero poi partire dei cortei spontanei. Nel pomeriggio di domani e’ prevista una nuova assemblea per decidere, anche sulla base delle notizie provenienti da Roma, quali altre forme di protesta attuare. L’obiettivo degli studenti e’ quello di bloccare domani l’attivita’ didattica.

17.56, Palermo. Dopo un’assemblea, gli studenti hanno deciso di occupare la facolta’ di Scienze dell’universita’ di Palermo, in via Archirafi, per protestare contro il ddl Gelmini. Per domani gli studenti hanno organizzato la manifestazione ”Blocchiamo tutto day” con concentramento alle 9 in via Archirafi davanti al dipartimento di Matematica.

17.55, Parma. Un corteo di circa un centinaio di persone, in gran parte studenti, ha manifestato nel pomeriggio per le vie del centro di Parma contro la Riforma Gelmini ma anche contro il ministro dell’Interno Roberto Maroni ed il provvedimento della ‘tessera del tifoso’. Il corteo, dopo aver attraversato tutto l’Oltretorrente, si doveva concludere in piazza Garibaldi, dove era in corso nel palazzo del Municipio l’incontro fra Maroni e sindaci firmatari della ‘Carta di Parma’, ma un cordone di polizia lo ha bloccato. I manifestanti, studenti superiori e universitari ma anche esponenti del tifo organizzato, si erano riuniti alle 14 nella sede della facolta’ di Lettere, poi avevano bloccato piazzale Santa Croce e attraversato via D’Azeglio e via Mazzini. Ma all’ingresso in piazza Garibaldi hanno trovato due furgoni della polizia e un cordone di forze dell’ordine che ne ha impedito il passaggio. Il corteo si e’ disperso in pochi minuti senza incidenti, anche se alcuni studenti hanno proseguito la contestazione prima all’esterno della sede del rettorato dell’Universita’ di Parma e, piu’ tardi, alla stazione ferroviaria. Non e’ escluso che la protesta prosegua in serata di fronte al Teatro Regio, dove Maroni dovrebbe assistere ad uno spettacolo di beneficenza.

17.49, Roma. Continua la mobilitazione e la solidarieta’ del mondo della cultura italiana per i ricercatori precari che da una settimana occupano il tetto della facolta’ di Architettura di Roma Tre, nella Capitale. Oggi sono saliti con i manifestanti l’attore e regista teatrale Ulderico Pesce, il compositore Nicola Piovani, il direttore dell’Unita’ Concita De Gregorio, il drammaturgo Renato Nicolini e il regista Ettore Scola. In serata sara’ anche esposta una targa sul tetto per ”l’inaugurazione della piazza dell’universita’ pubblica libera e aperta”. Il tetto della facolta’ di Architettura, in piazza Borghese, diventera’ quindi metaforicamente la piazza dell’universita’ pubblica. Previsto anche un appello al presidente della Camera Gianfranco Fini, al quale i manifestanti chiederanno ”spiegazioni sul perche’ ha deciso di appoggiare riforma”. ”Da questo momento mondo della cultura, dell’universita’ e dell’istruzione sono una cosa sola e vanno tutelate tutte”, ha detto Nicola Piovani, per il quale in Italia c’e’ ”scarsissima considerazione sul tema dell’istruzione e della ricerca di base. Quando i ricercatori mi hanno invitato – ha spiegato Piovani, mi sono chiesto se venire o meno, ma non c’era un solo motivo per non venire qui”. Ai ricercatori e’ arrivata oggi anche una lettera di solidarieta’ del premio Nobel Dario Fo. ”Un paese nel quale chi insegna ricerca e’ costretto ad andarsene o vergognarsi – ha scritto Fo – non e’ un paese ne’ per giovani ne’ per vecchi. E’ un paese di anime morte”. Per le 20 di stasera, hanno annunciato i precari, e’ atteso un intervento telefonico di Roberto Benigni e, alle 19 e 30, di Margherita Hack.

17.43, Gelmini contro rettore Firenze. ”Quello del rettore di Firenze e’ stato un comportamento inaccettabile e inqualificabile di chi vuole conservare i propri privilegi”. E’ quanto afferma all’ANSA il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, commentando l’invito di Alberto Tesi ai docenti a non fare lezione domani. ”E’ il solito copione che si ripete dal 1968. Rettori e professori che sospendono le lezioni sulla pelle dei ragazzi che non possono piu’ studiare. Alcuni rettori che per la prima volta vedono messe in discussione le loro rendite di posizione tentano di bloccare la riforma. Non ci riusciranno perche’ il 90% degli studenti vuole che l’universita’ cambi, diventi piu’ moderna e che vengano abbandonati i vecchi slogan”, conclude il ministro.

17.42, Napoli. Traffico in tilt nel centro di Napoli a causa di una protesta degli studenti universitari. Circa 200 persone stanno attraversando a passo d’uomo via Depretis provocando pesanti disagi alla circolazione. Si tratta di un’iniziativa che rientra nelle proteste contro la riforma Gelmini.

17.36, Ligabue a Reggio. Visita inaspettata, questa mattina, di Luciano Ligabue agli studenti che hanno occupato l’Universita’ a Reggio Emilia. Il rocker, ospite di un convegno nell’aula magna dell’ateneo, e’ poi andato a salutare gli studenti. ”Mi fa piacere vedere che i ragazzi stanno prendendo in mano la responsabilita’ della propria vita per difendere i loro diritti. La classe politica deve dare risposte”, ha detto. E ha continuato: ”Questo Paese e’ diventato molto difficile per chi deve governare, perche’ non ci sono piu’ risorse e fa fatica a promettere un futuro alle persone”. Verso le 15 studenti e ricercatori hanno poi appeso uno striscione sul ponte di Calatrava a Reggio, con la scritta ‘Tagliamo i ponti con l’ignoranza’ e firmato ‘studenti occupanti Universita’ Modena e Reggio’. Lo striscione e’ rimasto appeso pochi minuti, poi e’ stato spostato.

17.35, Sacconi. Secondo il ministrio del welfare, Maurizio Sacconi, a dar vita alle manifestazioni contro la riforma universitaria sono ”pochi studenti, pochi precari”. ”La gran parte degli italiani – ha proseguito – sa che l’universita’ cosi’ com’e’ non va bene, lo sa anche la maggior parte degli studenti, soprattutto”. Per Sacconi, ”lo sanno quegli studenti che devono fare corsi di laurea inutilmente lunghi, segmentati in molti esami solo per soddisfare i bisogni dei docenti e delle loro cattedre”. ”La precarieta’ nel mercato del lavoro – ha concluso – e’ figlia dei cattivi sistemi educativi”.

17.28, Milano. Grazie a un blitz passato inosservato ai tanti agenti delle forze dell’ordine che presidiano il municipio di Milano, due ricercatori milanesi hanno esposto per qualche minuto sulla facciata di Palazzo Marino uno striscione contro la riforma dell’universita’ firmata dal ministro Mariastella Gelmini. Aiutati dal capogruppo del Pd in consiglio comunale Pierfrancesco Majorino, un dottorando di Scienze Politiche, Filippo Barberis e un ricercatore di Chimica Alessandro Caselli, entrambi dell’Universita’ Statale, sono riusciti a entrare nel municipio e a raggiungere il balcone che si affaccia su Piazza Scala e da li’ hanno srotolato uno striscione con su scritto: ”Si’ alla riforma dell’universita’ no al Ddl Gelmini”. ”Perche’ non approfittare di un’azione in un palazzo cosi’ simbolico come il Comune di Milano – ha spiegato Michele Zucali, un altro ricercatore che sostiene la protesta antiriforma – e soprattutto proprio nel giorno in cui il ministro Gelmini e’ passata di qua”.

17.25, Firenze. Un funerale per l’universita’ pubblica, e l’occupazione del tetto del polo didattico di viale Morgagni dove sara’ esposto uno striscione. Sono alcune delle iniziative di protesta organizzate domani a Firenze nel giorno in cui alla Camera e’ prevista la discussione della riforma Gelmini. Le iniziative sono state anticipate oggi nel corso di un incontro tra rappresentanti dei ricercatori e precari dei vari atenei toscani con il gruppo Pd in Consiglio regionale, rappresentato dalla consigliera Daniela Lastri e dal capogruppo Vittorio Bugli. Durante l’incontro i ricercatori hanno espresso forti preoccupazioni per la riforma dell’universita’. ”Senza budget – hanno spiegato – non si puo’ fare ricerca e gia’ oggi siamo costretti a reperire da soli risorse all’estero. Questa riforma fa’ esclusivamente l’interesse dei ‘baroni’. La volonta’ e’ quella di cambiare tutto per non cambiare nulla, se non disinvestire sul mondo dell’universita’ e della ricerca che e’ portata avanti esclusivamente dai precari, a cui la riforma vuol invece tagliare le gambe”. Per i ricercatori ”anche gli studenti sono arrabbiati perche’ non ce la fanno piu’ a sostenere i costi dell’ universita’ e perche’ si sta minando il loro diritto allo studio. Del resto con la riforma della governance degli atenei, proposta da Gelmini, si riduce il controllo pubblico sulle universita’, rischiando di consegnarle nelle mani dei privati e di Confindustria”. Per domani, secondo quanto spiegato, sono attese alcune proteste di studenti e ricercatori. Alle 13 in piazza San Marco, davanti alla sede del rettorato, si terra’ un flash mob in cui sara’ celebrato il funerale della scuola pubblica. Nel pomeriggio, alla facolta’ di agraria, si terra’ una lezione pubblica e un’iniziativa dal titolo ‘Con la cultura si mangia, la ricerca universitaria assaggi e saggi’. Sempre domani studenti fiorentini si recheranno a Roma per partecipare alla manifestazione contro la riforma Gelmini davanti Montecitorio. Per Bugli ”con questa riforma viene eliminata la possibilita’ di intervento dello Stato in un settore strategico come quello dell’universita’. Per questo sosteniamo le lotte dei ricercatori e degli studenti e la Regione e’ pronta a fare tutto il possibile qual’ora la riforma venga approvata. Gia’ nella finanziaria regionale non sono previsti tagli, nonostante i 360 milioni di euro in meno a disposizione, per i settori dell’universita’, dell’istruzione e dell’innovazione”. Ora, ha aggiunto Bugli, ”la priorita’ e’ che la Gelmini si fermi con questa sciagurata riforma, che rischia di affossare l’universita’ pubblica. Se il ministro si fermera’, capire’ che dalla Toscana verranno non solo protesta, ma anche idee e proposte”. Secondo Lastri ”la mobilitazione di studenti e ricercatori ha un grande valore, perche’ vuole evitare un colpo durissimo al sistema universitario, che poggia le sue basi proprio anche sul ruolo dei ricercatori”.

17.22, Firenze. ”Le parole del Rettore dell’Universita’ di Firenze sono vergognose e dimostrano quale resistenza stia mettendo in atto la parte piu’ conservatrice del sistema universitario italiano per non approvare la riforma”. E’ quanto afferma il ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, spiegando che ”con questo atteggiamento si impedisce agli studenti di esercitare il proprio diritto allo studio, costringendoli a perdere ore di lezione utili e importanti a causa di interessi di casta e di propaganda politica”. ”Da anni si assiste con tristezza a messaggi di rettori o professori che chiedono di non far svolgere le lezioni. Un copione gia’ visto che non e’ piu’ accettabile. L’Italia deve guardare al futuro, deve riformare l’universita’ e non puo’ piu’ essere prigioniera di vecchi slogan”, conclude la nota di Viale Trastevere.

17.17, Genova. Cinquecento studenti medi e universitari sono partiti in un corteo spontaneo dalla sede dell’Ateneo genovese di via Balbi per le strade della citta’, aperto dallo striscione nero e bianco ”Blocchiamo tutto”. Si registrano disagi alla circolazione. Muovendosi verso piazza De Ferrari i manifestanti stanno distribuendo volantini sulla protesta. Intanto in una breve assemblea e’ stato ribadito che domani ci sara’ un altro corteo in mattinata con partenza da piazza Caricamento, volantinaggi diffusi e la diretta live della discussione alla Camera della riforma Gelmini. I ricercatori precari allestiranno infatti un megaschermo nel cortile del rettorato in via Balbi per seguire in diretta la discussione alla Camera.

17.08, Pisa. Non era mai accaduto prima che i tre atenei pisani si bloccassero contestualmente. Questo obiettivo e’ stato raggiunto oggi dal movimento studentesco che e’ riuscito nell’impresa di interrompere nello stesso momento la didattica alla Scuola Normale, al Sant’Anna e all’Universita’ di Pisa per protestare contro il ddl Gelmini. Stop alle lezioni, dunque, fino a domani dopo le occupazioni a raffica partite dall’Universita’ e ben presto allargatesi anche alle due scuole d’eccellenza e ai licei cittadini. Oggi e domani si fermano la Normale e la Scuola Sant’Anna, mentre la conferenza dei presidi dell’universita’ aveva concesso la sospensione solo per domani, ma le occupazioni che, di fatto, hanno coinvolto tutte le facolta’ hanno determinato il blocco totale dell’ateneo anche per la giornata di oggi.

16.56, Firenze. Un gruppo di studenti, provenienti dal polo di Scienze sociali di Novoli, ha invaso i binari ferroviari poco lontano dalla stazione fiorentina di Rifredi bloccando cosi’ la circolazione dei treni. Poco prima, intorno alle 16, nello stesso plesso, ”una cinquantina di studenti di Sinistra Universitaria – UdU Firenze, – si legge in una nota – insieme ai ricercatori di Firenze, hanno occupato il tetto del Polo Universitario di Novoli”. ”A Firenze come in tutta Italia – prosegue la sigla studentesca – si alza il tono della protesta contro il ddl. Contro la privatizzazione dell’universita’, contro la precarizzazione della ricerca, contro la demolizione del diritto allo studio Sinistra Universitaria non fara’ un passo indietro e rimarra’ sul tetto sino al ritiro del ddl dalla discussione alla Camera”. ”Gli studenti e i ricercatori impediranno la morte dell’Universita’ Pubblica!” dichiara ancora nella nota Giuseppe Martelli di Sinistra Universitaria Firenze – da Parma a Palermo, da Roma a Firenze, l’UdU ha occupato i tetti delle universita’ di tutta Italia e non desistera’ sino a quando l’universita’ pubblica non sara’ salva”.

16.46, Genova. Trecento studenti universitari e medi con la presenza di diversi docenti e ricercatori precari hanno bloccato nel pomeriggio il passaggio dei mezzi pubblici in via Balbi per mezz’ora circa. Ora e’ in corso un’assemblea all’interno di lettere. ”Un provvedimento senza copertura finanziaria e’ un salto nel buio – ha commentato il preside della facolta’ di Lettere Francesco Surdich con i giornalisti -. Solo nella nostra facolta’ in base a norme gia’ vigenti stiamo valutando di tagliare due corsi di laurea specialistica. Dunque siamo solo all’inizio dei tagli che dovremo fare se passera’ la riforma Gelmini”.

16.36, Napoli. Un centinaio di studenti della facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Napoli Federico II, dopo una assemblea tenutasi nella sede del politecnico a Fuorigrotta, stanno sfilando in corteo per raggiungere viale Marconi, dove si trova la sede Rai, per illustrare le proprie posizioni. Gli studenti, con uno striscione contro i ministri Tremonti e Gelmini, chiedono il ritiro del Ddl sulla riforma universitaria. ”Gli studenti di ingegneria non si erano ancora messi in moto – spiegano alcuni ragazzi – ma dopo l’assemblea pubblica di oggi molti si sono resi conto della grave situazione in cui verseranno gli atenei dopo l’approvazione di questo ddl”. Al momento i manifestanti stazionano in viale Marconi, sul posto anche le forze dell’ordine.

16.28, Milano. Gli studenti e i ricercatori che protestano contro la riforma del mondo dell’istruzione hanno ‘colpito’ anche sui monumenti di Milano. Oggi infatti uno striscione giallo di circa 4 metri di lunghezza, con scritto in rosso ‘(Ri)viva la ricerca per favore’, e’ stato srotolato da una delle balconate della cattedrale del capoluogo lombardo per alcuni minuti. Il blitz, che e’ stato portato avanti da sei studenti dell’universita’ Bicocca, e’ avvenuto intorno alle 13.30. ”E’ stata un’iniziativa improvvisata – spiega Giulia, una delle autrici del blitz -. Siamo saliti sugli ascensori come normali turisti, abbiamo srotolato lo striscione su una balconata che da’ su corso Vittorio Emanuele e ce ne siamo andati via”. Come ammesso dagli stessi autori, l’azione di protesta non ha avuto molti effetti. ”Purtroppo non se ne e’ accorto nessuno perche’ sono intervenuti subito gli addetti della cattedrale che lo hanno tolto, ma abbiamo fatto delle foto”. Studenti dell’Accademia di Brera sono riusciti poi a esporre per pochi attimi uno striscione, intorno alle 16, dalla balconata dell’Arengario e di Palazzo Reale, sempre in piazza Duomo, prima di essere bloccati dalla sicurezza. Intanto, circa 300 studenti si sono ritrovati nella vicina piazza San Babila da cui si sono mossi in corteo-fiaccolata per le vie del centro per poi concludere alla facolta’ di scienze politiche dell’universita’ Statale di Milano.

16.24, Roma. Un gruppo di cinque studenti universitari vestiti da ‘baroni rampanti’ ha protestato in piazza Montecitorio contro il ddl Gelmini, ”in risposta – hanno detto – al ministro, la quale sostiene che noi difendiamo i ‘prof baroni”’. I manifestanti, appartenenti ai ‘Giovani democratici’, alla Rete universitaria nazionale e alla ‘Federazione degli studenti’, hanno urlato slogan ai megafoni contro il governo esponendo cartelli dalla scritta ”Ecco il monumento dei baroni, la Gelmini ci riceva”, ”I baroni rampanti contro il Cavaliere inesistente” e ”Ma quale riforma epocale, fermate questo editto medievale”.

15.46, Roma. Un gruppo di studenti della facolta’ di Sociologia della’universita’ La Sapienza ha bloccato il traffico a Roma in via Salaria, piazza Fiume e corso Italia fino a raggiungere Porta Pia, dove e’ stato costruito e poi abbattuto un muro di cartone. Lo hanno riferito gli studenti dell’assemblea permanente di Sociologia. ”Dalle scorse settimane – hanno spiegato i manifestanti – con le mobilitazioni in tutta Italia di ricercatori e studenti, abbiamo iniziato a rompere i muri che ci costringono soli di fronte al ricatto della precarieta’, abbiamo iniziato a immaginare strade diverse per il futuro della nostra universita’, abbiamo deciso di rompere il muro del silenzio e della passivita’. Stanotte torneremo ad occupare la nostra facolta’ e domani saremo ancora nelle strade di questa citta”’.

15.41, Siena. Piu’ di mille studenti stanno percorrendo in corteo le strade di Siena per protestare contro la riforma dell’Universita’. D’accordo con l’Amministrazione, una delegazione dei manifestanti e’ salita nella sede della Provincia in Piazza del Duomo e si e’ affacciata al balcone, di fronte alla Cattedrale, lanciando aerei di carta ed esponendo lo striscione ‘Questi sono gli unici aerei che vogliamo. No alla guerra, si’ alla cultura’. I tre cortei partiti intorno alle 12 dalle varie facolta’ si sono incontrati alla Croce del Travaglio, sopra Piazza del Campo, e da li’ hanno raggiunto la sede della Provincia e della Prefettura, di fronte alla quale hanno trovato le transenne e una quarantina di agenti in divisa di Polizia e Carabinieri. I partecipanti alla manifestazione, sono stati esposti striscioni ma nessun simbolo di partito o di organizzazioni studentesche, si sono sistemati sulla scalinata del Duomo, scandendo slogan, tra i quali alcuni contro i ministri Gelmini e Tremonti. Dopo aver esposto lo striscione in Provincia, il corteo e’ partito verso la facolta’ di Economia occupata da questa mattina. Da qui il corteo raggiungera’ poi, nel pomeriggio, il Rettorato.

15.38, Perugia. Alcuni studenti universitari si sono simbolicamente incatenati oggi pomeriggio alla cancellata che protegge la fontana Maggiore, nel centro storico di Perugia contro la riforma Gelmini. L’iniziativa e’ stata promossa dall’Unione degli studenti, Udu. I manifestanti hanno inoltre esposto uno striscione con scritto ”No al ddl Gelmini”. Accanto un sole stilizzato, simbolo dell’Udu. La protesta si sta svolgendo in modo assolutamente tranquillo ma la situazione e’ comunque tenuta sotto controllo dalla polizia.

15.32, Messina. Gli studenti dell’Unione degli Universitari, di Messina sono da tre giorni sul tetto dell’ ateneo in segno di protesta contro il ddl Gelmini. ”La scorsa settimana abbiamo indetto questa protesta – dicono – per riportare in alto, almeno idealmente, la cultura e l’istruzione pubblica. Con questa riforma che prevede tra le altre cose la sostituzione delle borse di studio coi prestiti d’onore si sancisce definitivamente la fine del diritto allo studio per tutte e tutte, che diventa un privilegio riservato a pochi”. ”Domani – proseguono – in occasione del voto definitivo in aula alla Camera del Ddl Gelmini, una delegazione dell’Unione degli Universitari di Messina partecipera’ al presidio sotto Montecitorio per chiedere il ritiro di questo disegno di legge e una riforma vera degli atenei che parta dalle esigenze e dai bisogni degli studenti”. ”Chiediamo – concludono – piu’ democrazia nei nostri atenei, piu’ finanziamenti e meno sprechi, corsi di laurea di qualita’, un’universita’ aperta a tutti, un diritto allo studio che possa garantire maggiore autonomia agli studenti dalle famiglie”.

14.58, Pisa. Il direttore della Normale, Fabio Beltram, dopo un breve colloquio con gli studenti che hanno occupato la sede della Scuola ha concesso due giorni di sospensione della didattica per le giornate di oggi e domani. Anche la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha aderito alla mobilitazione di questi giorni affiggendo sulla facciata della sede uno striscione con la scritta ‘Sant’Anna contro il ddl Gelmini’. Didattica di fatto bloccata anche in tutto l’ateneo pisano. Intanto il corteo degli studenti universitari sta attraversando le principali vie del centro rallentando il traffico sui Lungarni. In piazza oggi ci sono anche gli studenti medi superiori che stamani avevano mandato in tilt la viabilita’ intorno alle 8 davanti all’ingresso dei licei in via Benedetto Croce.

14.57, Cern. Proseguira’ almeno fino a domani la protesta degli studenti e ricercatori italiani che lavorano al Cern di Ginevra e che da stamani si trovano sul tetto dell’edificio: ”Domani – ha annunciato il ricercatore Giacomo Ortona – seguiremo dal tetto il dibattito in Aula del ddl Gelmini e successivamente decideremo come proseguire la protesta”. Al momento, i ricercatori e gli studenti si stanno attrezzando per trasportare sul tetto sedie, tavoli e computer: ”Abbiamo intenzione di portare qui tutto il necessario e lavorare da questa postazione, fino a quando – ha detto il ricercatore – le rigide temperature lo permetteranno. La nostra protesta, comunque – ha concluso Ortona – andra’ avanti”.

14.36, Lecce. Prosegue da parte di gruppi di studenti la protesta contro il ddl Gelmini con l’occupazione della struttura universitaria ‘Codacci Pisanelli’ dell’ateneo di Lecce, che ospita la segreteria studenti del polo umanistico e la presidenza di facolta’. L’attivita’ didattica va avanti piu’ o meno regolarmente, anche se talvolta in forme singolari. E’ il caso di una lezione che il prof. Stefano Cristante, docente di Sociologia della comunicazione, ha tenuto questa mattina in strada sulla rotatoria tra via Galasso e Brindisi. Un modo come un altro per manifestare, insieme con gli studenti, il giudizio negativo sul ddl Gelmini e il disagio che attraversa anche l’ateneo salentino.

14.27, Palermo. L’universita’ di Palermo chiede di rinviare la riforma predisposta dal ministro Maria Stella Gelmini. Questa mattina, durante la seduta congiunta di Senato accademico, consiglio di amministrazione e consiglio degli studenti e’ stato approvato un documento in cui si rileva ”l’inopportunita’ di procedere a un’approvazione del ddl prima che si siano date adeguate soluzioni ai problemi” e si chiede al parlamento italiano di sospendere l’iter legislativo del provvedimento in questione in un momento in cui, con tutta evidenza, ”le necessarie e inconfutabili esigenze di riforma del sistema universitario vengono condizionate da diverse ed estranee considerazioni legate all’instabilita’ del sistema politico e ai rapporti tra forze parlamentari”. L’opposizione al ddl, come si legge nel documento, e’ relativa a diversi punti del provvedimento che non convincono docenti e studenti. In primo luogo, il sistema di governance proposto che ”accentrerebbe eccessivi poteri decisionali nei vertici accademici e in un cda dalla composizione numerica troppo esigua”. Poi ”l’incertezza normativa associata alla rivisitazione della strutturazione degli atenei in dipartimenti (che vengono identificati come sedi primarie di gestione della didattica) e scuole” che ”introduce ulteriori elementi di disagio e rischia di creare un lungo e confuso transitorio prima che si possa pervenire ad un’organica attribuzione di compiti e definizione di procedure”. Una delle novita’ piu’ discusse e’ ”l’introduzione del ricercatore a tempo determinato”. ”In assenza di un limite alla durata complessiva dei contratti pre-ruolo – si legge nel documento – allargherebbe oltre ogni limite il fenomeno del precariato dei giovani studiosi, contribuendo in maniera determinante alla piu’ volte esecrata ‘fuga dei cervelli”’. Sotto processo anche ”la vaghezza delle norme concernenti il ‘fondo per il merito”’, totalmente demandate, secondo l’universita’ di Palermo, a successivi decreti di natura non regolamentare.

13.17, Bari. Circa 200 studenti delle facolta’ di Giurisprudenza e Scienze Politiche e del polo umanistico dell’ateneo di Bari hanno occupato il ponte di corso Cavour, nel centro cittadino. Gli studenti protestano contro il disegno di legge del ministro Gelmini sulla riforma dell’Universita’.

12:50, Ginevra. Un gruppo di ricercatori, studenti e dottorandi italiani che lavorano al CERN di Ginevra, uno dei piu’ grandi laboratori di fisica nucleare, si trova sul tetto del building dell’amministrazione centrale a ”difesa” dell’Universita’ pubblica. Lo rende noto lo stesso gruppo di ricercatori. ”Noi, studenti, dottorandi e ricercatori italiani al CERN – spiegano i promotori della protesta – saliamo oggi sul tetto per esprimere la nostra solidarieta’ a tutti coloro che in Italia stanno difendendo l’universita’ pubblica e la nostra preoccupazione per gli effetti devastanti della riforma Gelmini”. I giovani ricercatori che lavorano al CERN, rilevano, ”si dedicano con passione alla ricerca in uno degli ambienti piu’ competitivi del mondo, ma l’abnegazione non basta: per mantenere la ricerca italiana al livello di quella degli altri paesi europei sono necessari finanziamenti adeguati ed un sistema universitario pubblico e libero”. Secondo gli studenti e ricercatori italiani al Cern, ”se questa riforma passasse si metterebbe in pericolo il ruolo di leadership nella ricerca che l’Italia ha conquistato con la fatica e la passione di tanti scienziati”. Si tratta di un progetto, avvertono, ”che costringe all’esilio molti di noi”. Quindi un appello: ”Facciamo appello a tutti i parlamentari perche’ non votino con leggerezza questo provvedimento. Se passa questa riforma, il nostro futuro e’ un buco nero”.

12:39, Bari. Un gruppo di circa 70 studenti sta manifestando all’interno dell’Ateneo di Bari, per protestare contro il ddl di riforma dell’Universita’, che potrebbe essere approvato domani, martedi’ 30 novembre. Gli studenti, in corteo, cercano di coinvolgere i loro colleghi che non hanno aderito alla assemblea convocata dal Collettivo di Lettere e filosofia dell’Ateneo barese. All’assemblea, in programma alle 10,30 di questa mattina, si sono presentati solo in 15. Inoltre, nell’aula scelta dagli studenti per incontrarsi, era in corso una lezione. Al momento, sono in pochi gli studenti che scelgono di unirsi al corteo. Alcuni escono dalle aule ma abbandonano l’Ateneo. Tra gli studenti circola anche la notizia di una protesta dei ricercatori dell’Universita’ di Bari che questa notte potrebbero occupare l’Ateneo, dalle 9 alle 2 del mattino.

12:39, Cosenza. Alcune centinaia di studenti dell’Universita’ della Calabria hanno occupato la zona della stazione dei bus del campus dell’Universita’ della Calabria, ad Arcavacata di Rende, impedendo di fatto arrivi e partenze degli automezzi. Gli studenti dell’Unical, che protestano contro la riforma Gelmini hanno dato vita stamani a due cortei spontanei partiti uno dalla facolta’ di Farmacia e l’altro dalla facolta’ di Ingegneria, quasi ai due poli opposti del campus, che sono poi confluiti nell’area delle pensiline. La protesta degli studenti dell’ateneo calabrese e’ stata attuata a qualche ora dall’assemblea di ateneo che si terra’ nel pomeriggio per discutere delle iniziative da intraprendere contro il provvedimento del ministro di riforma dell’universita’.

12:38, Siena. Tre diversi cortei di studenti stanno sfilando per le strade di Siena come forma di protesta nei confronti della Riforma Gelmini. Ogni corteo raccoglie le facolta’ di una diversa zona della citta’: uno per Lettere e Ingegneria, un altro per Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Matematiche Fisiche Naturali (tutte e cinque sono facolta’ occupate) e il terzo per l’ Universita’ per Stranieri e il Polo Scientifico, che stamattina era riunito in assemblea. I manifestanti dovrebbero riunirsi in Piazza del Duomo per sostare poi davanti alla Prefettura e quindi dirigersi verso il Rettorato. Al corteo partecipano anche alcuni professori e ricercatori. Al momento non e’ stato deliberato ufficialmente alcun blocco della didattica, che avviene comunque a macchia di leopardo in alcune facolta’ in accordo tra studenti e docenti.

12:37, Pisa. Alcune decine di ‘normalisti’, supportati dalla piazza da centinaia di studenti universitari, hanno ‘occupato’ stamani la Scuola Normale Superiore di Pisa. Per protestare contro il ddl Gelmini un gruppo di studenti e’ anche salito sul tetto della Torre di Ugolino dove hanno raggiunto la campana e l’hanno fatta suonare. La piazza dei Cavalieri, antistante il Palazzo della Carovana, sede storica della Normale, e’ invasa da un migliaio di studenti delle diverse facolta’ dell’ateneo pisano, dove, di fatto, oggi la didattica e’ sospesa in seguito all’occupazione di aule, dipartimenti e facolta’.

12:29, Firenze. Una quarantina di studenti universitari ha ‘occupato’ una sala del Rettorato dell’Universita’ di Firenze, in piazza San Marco, dove era in corso una riunione della Commissione didattica di Ateneo, alla quale partecipavano anche alcuni presidi di Facolta’: la riunione e’ stata sospesa. Il blitz e’ scattato poco dopo le 11 quando gli studenti, entrati nel Rettorato, sono saliti al primo piano e sono entrati nella sala dove hanno esposto alcuni striscioni contro la riforma e chiesto di parlare con il Rettore Alberto Tesi. Durante l’incontro con Tesi i manifestanti hanno prima chiesto nuove spiegazioni sugli scontri con la polizia avvenuti giovedi’ scorso al polo di Novoli, poi hanno chiesto il blocco della didattica per la giornata di domani, in occasione della possibile approvazione del ddl Gelmini alla Camera. Infine hanno chiesto di sapere se gli organismi di ateneo intendano dimettersi qualora la riforma dovesse essere approvata. Terminato l’incontro con il Rettore, gli studenti sono rimasti all’interno della sala.

12:21, L’Aquila. Varca anche i confini della zona rossa del capoluogo di regione distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009. L’annunciato sit-in in piazza Duomo in una delle poche aree agibili del centro, ha visto la partecipazione di circa 300 persone. Tra loro molti studenti della Facolta’ di Lettere che hanno deciso di varcare le transenne e tornare a fare simbolicamente una lezione all’aperto davanti a Palazzo Camponeschi, uno degli edifici piu’ lesionati. Davanti l’ingresso della vecchia Facolta’ gli studenti hanno esposto lo stesso striscione ”Contro la riforma salviamo l’Univaq” che due giorni fa era stato esposto sul tetto della sede provvisoria nel polo industriale di Bazzano, zona ovest della citta’, mentre alcuni giovani, hanno sfidato il rischio di entrare in una struttura pericolante per salire al piano superiore dell’edificio e appendere anche altri striscioni con scritto ”L’Aquila monumento studentesco al Ddl” e ”Universita’ pericolante”. ”E’ questo il nostro modo – spiegano – per dire anche dall’Aquila che questa riforma provochera’ la morte del nostro sistema universitario”. Alla mobilitazione, che al momento non ha registrato incidenti, sono intervenuti anche presidi di Facolta’, prorettori universitari e ricercatori. Contemporaneamente continuano le assemblee in tutte le Facolta’ dell’Aquila.

12:06, Roma. Hanno recintato l’Arco di Costantino a Roma con cartelli di pericolo e del nastro bianco e rosso, quello utilizzato per delimitare strutture a rischio crollo. E’ l’iniziativa degli studenti di archeologia e storia dell’arte dell’universita’ La Sapienza di Roma, che hanno chiesto ”la sfiducia” per il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e hanno protestato contro il ddl Gelmini. Gli studenti, un centinaio, hanno anche costruito un muro con delle scatole, che hanno poi fatto simbolicamente crollare su alcuni ricercatori. ”Crolla Pompei, si rivoltano gli atenei”, e’ stato lo slogan degli universitari, che hanno anche contestato ”I nuovi provvedimenti sulla formazione professionale in ambito culturale”. Prima di andare via, i manifestanti hanno esposto uno striscione riferito al governo, dalla scritta ”Io non mi fido”. La scorsa settimana, durante il corteo contro i tagli all’istruzione, gli studenti medi e universitari avevano occupato simbolicamente per alcuni minuti il Colosseo accendendo fumogeni ed esponendo striscioni.

12:00, Sardegna. Continua a Sassari e Cagliari il presidio da parte di studenti, ricercatori e docenti, dell’aula Eleonora d’Arborea all’interno dell’universita’ sassarese e del Palazzo delle Scienze nel capoluogo dell’isola. In vista del voto finale di domani per l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del ddl Gelmini (il testo dovra’ poi passare al Senato), i promotori della protesta hanno organizzato un programma che culminera’, come nel resto d’Italia, con la veglia per l’Universita’ pubblica, che si svolgera’ in contemporanea in tutti gli atenei. La giornata di oggi nelle intenzioni dei manifestanti e’ di apertura verso i cittadini e gli studenti delle superiori. Dalle 10 alle 18 in programma a Sassari lezioni aperte al pubblico e alle 18:30 nell’atrio e nel chiostro dell’Universita’ previste performance artistiche e musicali. Alle 21 nell’Aula Magna proiezione pubblica della trasmissione di Fazio e Saviano. Domani la discussione sul ddl verra’ diffusa con altoparlanti in piazza Universita’ e potra’ essere seguita in streaming sul sito web della Camera. Sempre domani mattina e’ prevista una manifestazione scenografica con letture di brani di personaggi politici sardi del passato come Emilio Lussu e Antonio Gramsci. Mentre oggi a Cagliari alle 17:30 sit-in in piazza Costituzione da dove i manifestanti partiranno con una fiaccolata che raggiungera’ il Palazzo delle Scienze dove i manifestanti si alternano sul tetto. Nel Palazzo, alle 21, comincera’ la ”veglia funebre per l’Universita”’.

11:27, Ancona. iprende l’occupazione del tetto della Facolta’ di Ingegneria ad Ancona, dove un gruppo di studenti e ricercatori ha anche organizzato, in vista della discussione e approvazione del ddl Gelmini prevista per domani, una veglia davanti al Rettorato a simboleggiare ”la morte della nostra Universita”’. A tornare sul tetto della torre di Ingegneria e’ il Gulliver-Udu di Ancona, ”dopo l’occupazione di giovedi’ 25 novembre (interrotta per l’annuncio dello slittamento a domani della votazione alla Camera), dopo la solidarieta’ ai lavoratori della Fincantieri di venerdi’ 26, dopo la partecipazione alla manifestazione della Cgil di venerdi’ 27”. Il presidio sara’ permanente ”fino a quando il provvedimento non sara’ ritirato”. Oggi verranno ripristinati gli striscioni sui lati della torre. Intanto un altro gruppo di studenti ”che sentono il dovere morale e civico di far sentire la propria voce” sta organizzando per stasera una grande veglia e per domani ”un abbraccio simbolico” al Rettorato dell’Universita’ Politecnica delle Marche. Il movimento – spiega una nota – e’ ”indipendente e aperto a tutti gli studenti, ricercatori, professori, dottorandi e personale tecnico amministrativo a prescindere da appartenenza e orientamento politico”. Per questo motivo durante la manifestazione non saranno presenti simboli o bandiere. La veglia comincera’ stasera intorno alle 19:30 e per domani un gruppo di ricercatori ha proposto l’abbraccio al Rettorato, di nuovo ”senza bisogno di sigle sindacali, studentesche o associative che siano”. Un modo per ”rendere visibile il loro attaccamento all’Universita’ in questo periodo di gravi difficolta”’.

11:12, L’Aquila. ”Questa facolta’ decide all’unanimita’ di occupare la Facolta’ di Scienze, resteremo in assemblea permanente in attesa delle decisioni da Roma sul Ddl Gelmini”. Megafono alla mano, un rappresentante degli studenti annuncia cosi’ la decisione da parte degli studenti di Scienze di occupare la facolta’, nucleo centrale del polo didattico di Coppito all’Aquila. La decisione e’ stata votata nel corso di un’assemblea organizzativa che si e’ svolta nell’atrio della facolta’, alla presenza di almeno 200 studenti. Decisioni analoghe potrebbero arrivare in mattinata da altre assemblee presso altre facolta’ cittadine. Intanto, gli studenti si danno appuntamento in piazza Duomo per un sit-in in programma nella tarda mattinata. ”Il destino di questa universita’ – spiega una ricercatrice – va in parallelo con il destino di questa citta’ colpita dal terremoto. Dobbiamo andare avanti con questa protesta”.

11:09, Potenza. Per protestare contro la riforma Gelmini, studenti e ricercatori dell’Universita’ della Basilicata hanno occupato stamani il balcone del teatro Stabile, in piazza Mario Pagano, nel centro storico di Potenza, e il tetto del Campus del rione Macchia Romana. Sul balcone del principale teatro della citta’ e’ stato esposto uno striscione con la scritta ”Giu’ le mani dall’Unibas”. La protesta degli universitari e’ sostenuta anche da centinaia di studenti delle scuole superiori, che hanno percorso in corteo alcune delle strade del capoluogo lucano, raggiungendo il Campus dove hanno partecipato alle manifestazioni. Sul tetto del Campus e’ stata montata una tenda canadese ed e’ stato esposto un altro striscione con lo slogan ”Emergenza Unibas”.

10:58, Pompei. Uno striscione di protesta contro il Governo e la riforma Gelmini e’ stato esposto poco fa all’interno degli scavi di Pompei. Lo hanno fatto una quindicina di ricercatori della ”rete 29 aprile” entrati nell’area archeologica pagando il biglietto. I ricercatori, giunti a Pompei per una manifestazione che si terra’ stamani, promossa dalla ”rete 29 aprile” insieme a studenti e docenti delle universita’ campane, hanno pagato il biglietto per entrare negli scavi archeologici e poi, una volta varcato l’ingresso, hanno indossato elmetti e srotolato uno striscione con su scritto ”Governo della distruzione pubblica, oggi Pompei domani gli atenei”. ”Vogliamo il ritiro del Ddl Gelmini – dicono i ricercatori – ma anche porre all’attenzione dell’opinione pubblica la questione del patrimonio culturale italiano, rappresentato dall’incuria e dal degrado degli scavi di Pompei e dell’ambiente campano”. A Pompei si svolgera’ oggi anche una manifestazione contro la riforma alla quale parteciperanno i ricercatori protagonisti dell’azione dimostrativa di poco fa.

9:38, Udine. Cinque pupazzi che rappresentano i ”caduti” della ricerca sono stati appesi nella notte lungo la Loggia del Lionello, nel centro di Udine. Lo segnala oggi il sito web degli studenti che stanno presidiando il rettorato dell’Ateneo friulano, per protesta contro la riforma Gelmini. ”Appesi a quei fili – commentano gli occupanti, pubblicando le foto dei cinque ‘impiccati’ – ci siamo anche noi, con le nostre speranze ed il nostro futuro”. Per quanto riguarda le iniziative di protesta, nel pomeriggio e’ stata programmata presso la Loggia del Lionello un’assemblea pubblica di studenti, ricercatori, professori e personale tecnico amministrativo dell’Universita’ udinese. Domani, nello stesso luogo verra’ invece allestito un presidio pubblico per seguire in diretta i lavori parlamentari dell’ultima giornata di discussione del ddl Gelmini.

Published by
Alberto Francavilla