Università, la protesta corre su Facebook

Studenti e facebook: un mix efficace e quasi micidiale per organizzare manifestazioni, movimenti e sit-in. Nella rete corre e si diffonde la protesta, e nei social network le associazioni studentesche trovano il loro alleato migliore.

Le associazioni studentesche hanno sviluppato nel tempo reti sociali ben connesse e ramificate. Lo dimostra la prima grande manifestazione autunnale, quella del 16 ottobre, promossa grazie ad un invito postato sulla pagina Facebook dell’Unione degli studenti. Grazie alla diffusione del social network tra i giovani, l’invito ha raggiunto in pochi istanti 400mila ragazzi, indicando loro il luogo della mobilitazione, come raggiungere la capitale ed eventualmente come trovare un posto letto o un mezzo per raggiungere il punto di incontro.

In quel caso, sottolinea la Stampa, dei 400 mila giovani raggiunti in 58.000 hanno aderito alla protesta di piazza, in 113 mila non hanno confermato, 38 mila erano in forse e 171 mila sono rimasti in attesa di risposta.

“La ricetta è mailing list più Facebook”, spiega al quotidiano torinese Roberto Iovino, 24 anni, iscritto a Scienze politiche a Roma Tre e portavoce della Rete della conoscenza, il network che accorpa Unione degli studenti, il coordinamento universitario e una galassia di 120 associazioni locali. In sostanza la cabina di regia della protesta organizzata.

“Già l’Onda, l’anno scorso, aveva innovato la comunicazione coi blitz e i flash mob, superando l’idea del corteo classico. Quest’anno – spiega Iovino – abbiamo aggiunto un pezzo di creatività perché ci interessa parlare a tutto il paese. In questo modo il presidio di luoghi simbolo, dal Colosseo alla Torre di Pisa alla basilica di Padova, è funzionale ad esaltare il binomio scuola-cultura in contrapposizione al degrado cui ci vorrebbe consegnare il governo”.

“Se sei iscritto ad un determinato gruppo qualsiasi attività che viene postata viene vista da tutti, permettendo una divulgazione rapidissima delle notizie. Di profilo in profilo un evento o una comunicazione viene condivisa a catena su tutta la rete sociale”, spiega Daniele Grassucci di Skuola. net, altra piazza virtuale attenta ai movimenti studenteschi e alle sue tecniche di comunicazione”.

Published by
Maria Elena Perrero