Nuova parola d’ordine nell’approccio alle terapie per mantenere basso il colesterolo – dicono i cardiologi – e’ “ignorare i numeri”: se finora le statine venivano prescritte in base ai livelli del colesterolo ‘cattivo’ (LDL) presenti nel sangue, le nuove raccomandazioni eliminano completamente le cosiddette ‘soglie’ di pericolo in termini numerici, e suggeriscono l’uso di “specifici fattori di rischio” .
In particolare i medici dovranno risponedere a quattro domande per ogni paziente: e’ il paziente malato di cuore? E’ malato di diabete? ha un colesterolo ‘cattivo’ sopra 190? è il suo rischio di infarto a 10 anni – calcolato sulla base di specifici fattori – superiore a 7.5?
Se la risposta ad una sola di queste domande e’ ‘si’, il paziente verra’ trattato con le statine. Per gli altri, cambiamenti nello stile di vita e nella dieta saranno sufficienti. “Cio’ che le nostre raccomandazioni dicono in pratica – ha spiegato il presidente del comitato che ha approvato le indicazioni Neil Stone – e’ che non importa solo abbassare il colesterolo ma anche ‘come’ si riesce a farlo”.