WASHINGTON – Cosa accadrebbe alla città che ospita la Casa Bianca se fosse vittima di un attacco nucleare? Il governo degli Stati Uniti ha elaborato delle simulazioni per vedere come la città di Washington reagirebbe ad un attacco terroristico con una bomba atomica da 10 kilotoni nascosta vicino alla Casa Bianca. Lo studio ha evidenziato che l’evacuazione della popolazione non sarebbe sufficiente. La devastazione sarebbe drastica e a lungo raggio.
Il rapporto si chiama “National Capital Region: Key Response Planning Factors for the Aftermath of Nuclear Terrorism” ed è una simulazione effettuata alla dine del 2011. Dallo studio è emerso che nel raggio di mezzo miglio dalla bomba esplosa le possibilità di sopravvivenza sono basse e la maggior parte degli edifici sarebbero distrutti. Tra un raggio di mezzo miglio ed un miglio invece si avrebbero danni significativi agli edifici, pali abbattuti, auto rovesciate e incendi. Nonostante le gravi lesioni, la probabilità di sopravvivenza aumenterebbe se le cure mediche fossero veloci. Da un raggio di 1 miglio fino a 3 miglia invece si riporterebbero vetri rotti e lesioni meno gravi.
Ma oltre ai danni immediati c’è da tener conto anche il fallout, cioè la ricaduta delle scorie e del pulviscolo radioattivo dal cielo dopo l’esplosione. Se l’attacco avvenisse ad aprile, la città sarebbe duramente colpita e gli effetti si ripercuoterebbero su Washington ed il nord della Virginia per tutto l’anno.