Non può averla vista, semplicemente perché quel giorno era altrove. Enrico Tironi, il “testimone” della prima ora sul caso della scomparsa di Yara Gambirasio, mente e la prova arriva dal suo telefonino. Gli investigatori lo hanno sentito e risentito. Tironi aveva affermato di aver visto la tredicenne di Brembate di Sopra pochi minuti prima della sua scomparsa in via Rampinelli e in compagnia di due uomini.
Una testimonianza, questa, mai troppo considerata dagli investigatori, che ora hanno le prove. Le “celle telefoniche”, quelle che permettono di ricostruire la nostra posizione in ogni ora del giorno, rivelano che il ragazzo non si trovava a via Rampinelli ma in un’altra strada del paesino. Accertata la bugia si aprono altre domande: perché ha mentito? Semplice mitomania o c’è dell’altro? Il giovane potrebbe aver visto un’altra persona, ma in un altro momento, oppure la stessa Yara, un’ora prima della scomparsa, appena uscita di casa per andare al centro sportivo e non mentre stava rientrando.
Sempre grazie alle celle gli investigatori smentiscono anche che l’ultimo segnale del telefonino di Yara risalga alle 18.55, come invece si credeva finora. L’ultimo riscontro tecnico sarebbe invece alle 18.49, momento in cui la tredicenne ha scritto il suo ultimo sms all’amica.
Le ricerche. Oggi, in particolare, le squadre di ricerca stanno pattugliando la zona del Parco dei Colli nel comune di Paladina (Bergamo) e i boschi alla periferia di Almenno San Salvatore (Bergamo), dove gia’ piu’ volte si erano recati i ricercatori anche nei giorni scorsi. Nelle ultime ore era circolata anche la voce che da domenica 9 gennaio le ricerche sarebbero state interrotte. Ma gli investigatori hanno precisato che le perlustrazioni proseguiranno ad oltranza.
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