ROMA – Non basta non aver bevuto alcol per evitare di risultare positivi al test e magari perdere il proprio lavoro. Ci sono stati infatti casi di falsi positivi di persone che, pur non avendo bevuto alcolici, sono state esposte a minime quantita’ di detergenti per le mani a base di alcol, colluttori, o dopo aver mangiato banane e crauti. Per questo il governo Usa ha deciso di rivedere l’affidabilita’ dei test del sangue e delle urine, come segnala oggi la rivista ‘New Scientist’.
Generalmente il corpo elimina l’alcol entro 6 ore. I test sono quindi progettati per rilevare anche quantita’ minime di sostanze come l’etilglucoronide (etg) e etilsolfato (ets), che si formano solo dalla scomposizione dell’alcol e rimangono rilevabili per almeno una settimana con il test delle urine. Ma si sono verificati diversi casi di falsi positivi in persone che non avevano consumato alcol dopo aver mangiato o usato alcune sostanze. Negli Usa ci sono diverse cause legali in cui medici, infermieri e altri professionisti hanno perso il lavoro per essere risultati positivi ai test, anche se si professano innocenti.
Un problema di cui e’ a conoscenza anche il servizio di salute mentale e abusi di sostanze del ministero della salute Usa (Samhsa), che gia’ nel 2006 aveva rilasciato un parere in cui dichiarava ”inappropriata” e ”scientificamente insostenibile” ogni azione legale o disciplinare basata esclusivamente sui test dell’etg o ets. E proprio il mese scorso, in un incontro organizzato dal Samhsa per rivedere le ultime prove scientifiche e legali sull’argomento, gli avvocati hanno chiesto all’organismo delle linee guida per chiarire meglio le quantita’ per distinguere il consumo deliberato da quello accidentale di alcol.